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Campania – Viticoltori Lenza – I vini della Piana del Sele

Durante  il Paestum Wine Festival 2023 abbiamo avuto l’opportunità  di assaggiare i vini dell’Azienda Viticoltori Lenza .

L’Avvocato Guido Lenza è proprietario insieme al padre Valentino, anch’egli avvocato nonché agronomo, di questa giovane realtà situata nella frazione Macchia di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno, alle pendici dei Monti Picentini, tra la Costiera Amalfitana e il Cilento.

Una tradizione agricola che affonda le proprie radici nel lontano 1881 con l’acquisto dei terreni da parte del bisavolo di Valentino, Stanislao Lenza. Nel 1920 la famiglia creò Tenuta Valentinia nella fertile Piana del Sele.

È una tradizione che si perpetua ormai da 5 generazioni con la produzione di cereali, olio e allevamento di cavalli da competizione, attività ancora oggi praticate.

La Piana del Sele è un grande territorio pianeggiante, di 700 chilometri quadrati, ricco di campi coltivati e di allevamenti, terreno reso fertile dal fiume Sele.

L’Azienda vitivinicola nasce invece nel 2013 in una zona talmente vocata che la strada che costeggiava la tenuta veniva chiamata la “Volta delle Vigne” e, grazie alla passione per la terra e all’impegno costante della famiglia Lenza, in poco tempo si è ritagliata uno spazio importante e riconosciuto nel panorama salernitano.

L’idea – afferma Guido – è quella di far nascere una realtà, consolidarla e far conoscere con il tempo e con la costanza la nostra gamma di vini senza invadere il mercato”.

Dieci ettari vitati di nuovo impianto, tutti di proprietà che ricadono nei Comuni di Pontecagnano Faiano per le uve a bacca bianca e Montecorvino Rovella per le uve a bacca rossa. Per l’Aglianico siamo  alla sesta annata di vendemmia (parliamo del vigneto più antico che ha raggiunto i nove anni di età).

Terza annata per l’Aglianico in purezza e seconda annata per i bianchi con due referenze differenti ovvero Fiano in purezza e un uvaggio di Greco e Falanghina per una piccola produzione che si aggira intorno alle 12 mila bottiglie l’anno.

L’Azienda agricola si trova nella piana di Paestum su un terreno prevalentemente argilloso con una percentuale importante di sabbia. La porzione più antica del vigneto è ubicata a 200 metri di altitudine, la restante in pianura.

Le uve a bacca bianca nascono già in conversione biologica – ci racconta Guido Lenza – al quarto anno l’impianto ha conseguito la certificazione, mentre sulle uve a bacca rossa abbiamo iniziato adesso il processo perché riteniamo che la conduzione biologica sia il futuro ma che diventerà presto il presente, la qualità, la norma della gestione dei vigneti, una gestione sostenibile. La conduzione biologica è il primo passo verso la sostenibilità, poi seguirà anche un’ulteriore conversione agronomica verso la biodinamica, ma ci arriveremo a piccoli passi. Bisogna prima avere una piena consapevolezza di ciò che si fa per poter poi passare ad uno step successivo. Già per noi il biologico è un buon risultato ma non è un punto di arrivo.”

Quattro etichette compongono il parterre dei vini aziendali, dedicate ai cavalli e ai nomi di famiglia.

Chiediamo a Guido come sia andata la vendemmia 2022: “Calda ma senza nessun problema perché nei vigneti di nuovo impianto in un terreno molto ricco come il nostro, anche se il caldo porta stress alla pianta, si trova fortunatamente molta materia organica ”.

L’attività produttiva rappresenta alcuni vitigni autoctoni come Aglianico, Fiano, Falanghina, Piedirosso, Greco, mentre la Coda di Volpe è ancora in produzione perché ce n’è una piccolissima parcella (300 piante). Le uve, vendemmiate interamente a mano per mantenere l’integrità del frutto,  vengono vinificate in vasche di acciaio.

Metodo Ancestrale Gabry 2022

Cominciamo la nostra degustazione con il Rosato frizzante Colli di Salerno “Pèt-Nat Gabry” Igp  2022, il metodo ancestrale da Piedirosso in purezza non filtrato e senza sboccatura finale. Si definisce Pèt-nat perché il vino viene imbottigliato mentre sta ancora subendo il suo primo ciclo di fermentazione e,  rispetto agli altri spumanti,  è imprevedibile e senza controllo sulla fermentazione in bottiglia.

Un vino divertente, versatile, rinfrescante nella sua opalescenza con una bollicina fine e delicata. L’olfatto è ricco di profumi di melograno, amarene, rose ed erbe officinali. Dal sorso frizzante succoso e scorrevole, dalla facile beva sapida e inebriante, chiude con ricordi di frutta secca.

Bianco Ida 2021 e Fiano Vale 2021

Il nostro secondo calice, il Fiano Colli di Salerno “Vale” Igp 2021, affinato quattro mesi sulle fecce fini, è di grande intensità sia nel colore luminoso giallo paglierino che nel suo bouquet olfattivo ampio di frutti tropicali legati a nuance agrumate, di macchia mediterranea con qualche accenno speziato. Un arricchimento di sensazioni copioso che ritroviamo con piacere anche nella bevuta così ricca, agile, lineare, dal finale sapido. Un sorso carezzevole, fresco e dinamico che soddisfa le aspettative, fervente nella purezza del frutto.

È la volta del Bianco Colli di Salerno “Ida” Igp 2021, un vino prodotto dall’uvaggio di Falanghina e Greco che affina sei mesi sulle fecce fini in acciaio.  Dai suoi lucenti riflessi dorati si aprono percezioni nette, piacevoli di fiori di limone, pesca gialla e mela cotogna. La beva, minerale e fresca, è dotata di grande acidità bilanciata da insinuanti note sapide che chiude in un diporto di gradevole balsamicità. Ottima struttura.

Chiudiamo in bellezza con l’Aglianico Colli di Salerno “Massaro” Igp 2019, realizzato con il grande vitigno del Sud che mostra la sua grande qualità grazie anche alla bravura di Guido nel domare la parte burbera e indisponente dovuta all’elevata acidità e alla prorompente anima tannica.

Un gioco olfattivo gustativo molto piacevole di mirtilli e ciliegie che affonda integralmente nelle note balsamiche. Il sorso ampio, voluminoso e coinvolgente regala una struttura tannica bilanciata e dal ritmo incalzante.

Guido Lenza e il suo Massaro 2019

 

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Sono un'Archivista Digitale nel campo editoriale, dedico la mia vita ai libri perché come dice Kafka "un libro rompe il mare ghiacciato che è dentro di noi". Così lo è anche il vino. Lui mi ha sempre convinto in qualsiasi occasione ed è per questo che dal 2018 sono una Sommelier Fisar, scrivo e racconto con passione sui miei canali e in varie testate giornalistiche la storia dei territori, gli aneddoti e il duro lavoro dei Produttori in vigna e in Cantina. Ho seguito un corso Arsial al Gambero Rosso Academy sulle eccellenze enogastronomiche del Lazio e presto servizio in varie eventi per il Consorzio Roma Doc e per il Consorzio Tutela Vini Maremma. Inserita con orgoglio in Commissione Crea Lab. Velletri come membro esterno per le degustazioni, sogno e aspiro a diventare con il tempo una vera giornalista.

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