L’AMARO dello STRETTO vince un premio raddoppiato per il “Best Amaro Marittimo 2025” e il “Best Idea/Concept” in Italia, a distanza di poche settimane sul mercato, con l’avvedutezza del suo creatore il bartender messinese Gianluca Parisi, nel corso della quarta edizione di “Mixology Experience”, il “rendez – vous di riferimento” per la Bar Industry italiana. Questi Awards, indetti da Bartender.it, si sono intersecati all’ampio contenitore “TuttoFood Milano” e hanno segnato un accordo tattico con Fiere di Parma, per poi essere proclamati e divisi per categoria di prodotto fino a sancire gli AMARO Awards, GRAPPA EXPERIENCE Awards e VERMOUTH Awards.
Lo scopo è quello di affermare i brand che, con una direzione tangibile, siano espressivi al massimo per la progettualità e soprattutto per la qualità, mediante il giudizio di esperti che hanno degustato in blind taste, quindi alla cieca. Gianluca Parisi, da imprenditore che ha investito sull’azienda “U’ Ficu Gin”, ha senza dubbio svecchiato ed elevato con la ricercatezza gli ingredienti per l’Amaro, al punto di consacrarsi tra le “Migliori filosofie di produzione” nella Penisola, per la kermesse Amaro Awards, grazie agli aromi di cioccolato modicano, carrube e arancia amara da Siracusa. L’attore del cocktail bar peloritano, definito anche “Hulkbartender”, ha studiato bene la lezione della miscelazione nel lungo raggio di 25 anni di professione, mantenendo la connessione alla sua città del Longano (nell’hinterland di Messina) e testando un anno questo nuovo liquore che è stato presentato in anteprima nazionale con il suo “Gin dello Stretto” (Dry Gin) i primi di marzo, nel Club Barman dello Stretto (con la presidenza e promozione di Claudio Patania). Le etichette hanno omaggiato il suo territorio e, utilizzando poi anche botaniche etnee, riflettono ogni angolo di Sicilia. Parisi non smista campanilismo ma riferisce una continuità immaginifica tra le sue più recenti “pupille in bottiglia” con la strategia “Testa di Moro”: questa lo ha fatto “osare” nell’introdurre nella rete commerciale Horeca, in un biennio, il Gin di impronta maschile (“U’ Ficu Gin”) calibrando Fico d’India e Ginepro e riducendo la dose di melagrana (distillazione e confezionamento a Torino in una prima fase) e, ancora, il secondo Gin, con l’appellativo “La Kalsa”, scaturito a febbraio dello scorso anno (a base di limone, basilico e Pepe Sichuan). Malgrado il progredire della cognizione e la padronanza sempre più matura dei componenti, la fascia dei superalcolici ha bisogno di essere sostenuta ed in particolare su queste tre grandi aree “Made in Italy”: perciò gli Awards della “Mixology Experience” sono stati conferiti da un collegio di valutazione che ha riconosciuto i suoi preferiti nella legittimità dei requisiti richiesti tra oltre 80 amari, 60 grappe e 35 vermouth con differenti onorificenze.
“Hulkbartender” che ricopre anche il ruolo di Bar Manager, da più di un anno, nell’attività lounge bar “Margot”, è entusiasta e si lascia andare ai commenti: “Questo è un doppio premio che glorifica la nostra essenza: un amaro che racconta il mare, dello Stretto di Messina, nato per sorprendere i palati più esigenti e innovare il mondo della Mixology. Grazie a chi ha creduto in noi sin dal primo sorso. Questo è solo l’inizio”. “Dalle acque di Sicilia – chiarisce -, abbiamo cucito e fabbricato due anime in bottiglia: l’eleganza botanica del Gin e la profondità intensa dell’Amaro, per un viaggio di gusto tra terra e mare“.
Metabolizzare due prestigiosi riconoscimenti agli “Amaro Awards 2025” è sicuramente un orgoglio che va tutelato per riservare energie e produrre ancora. Ad onore di cronaca, l’Amaro dello Stretto ha afferrato il titolo nella categoria “Best Amaro Marittimo” anche con “Pikrò” di 3Spirits (che ha conseguito anche il “Best Packaging” per il design di bottiglia, etichetta e confezione) mentre il premio “Best Idea Concept”, dedicato alla creatività applicata alla produzione, è andato oltre all’Amaro di Parisi, a “Ambedue” di 32 Via dei Birrai, “Amaro Bello” di Riccardo Soncini, “L’Ammazzacaffè” di Ginificio Microdistillery, “Amaro Leonardelli” della Distilleria Leonardelli e “Amaro Gentile” di Mazzetti D’Altavilla. Nella categoria “Best Amaro”, Ambedue, Amaro Bello, Fernet Branca e Brancamenta di Fratelli Branca Distillerie, L’Ammazzacaffè, Amaro Leonardelli e Amaro Gentile. C’è anche la categoria “Best Amaro di Montagna” per cui sono stati insigniti Amaro del Palènt di La Cantina e Palènt Amaruno di Ginificio Distillery.
I Grappa Experience Awards hanno assegnato i premi ai distillati italiani in gara che meglio hanno rappresentato la loro categoria. Nelle “Grappe Giovani” a primeggiare Nardini Bianca della Distilleria Nardini e nelle “Grappe Riserva”, invece, Grappa 7.0 Riserva Le Origini di Mazzetti d’Altavilla e Nardini Riserva 7 anni. “Best Innovation”, per la grappa che innova la tradizione e interpreta in maniera moderna l’evoluzione del beverage, è stato affibbiato a Grappa 7.0 Riserva Le Origini. Vermouth Awards hanno garantito il premio di “Best Vermouth Rosso” ad Antica Formula di Fratelli Branca Distillerie.
A riassumere i significati della genesi dell’evento è il fondatore di Bartender.it e Mixology Experience, Luca Pirola: “Bartender.it è stato tra i primi a credere e diffondere la cultura del cocktail in Italia, con eventi dedicati al Mondo degli Spirits ed ha stimolato il concetto di mixology e dato il via alla comunità del Bartending Italiano fin dal 2006. Dopo anni di crescita e specializzazione di eventi trade verticali, questi appuntamenti hanno trovato la loro naturale evoluzione nel 2022 con la nascita di Mixology Experience, che oggi celebriamo con grande soddisfazione all’interno di una piattaforma prestigiosa come TUTTOFOOD”. Gli oltre 150 espositori beverage (che occupavano il padiglione 14) hanno dato riscontro immediato e concreto a sole 48 ore dalla chiusura di questa edizione per partecipare all’edizione 2026. Addirittura il 68% di loro è una prova tangibile di ciò che Mixology Experience incarni per il settore. L’intento dell’organizzazione è stato quello di creare un portale di business dinamico per la Bar industry, che superasse il concetto di fiera o festival. L’ambiente avrebbe dovuto (e l’ha fatto) catalizzare rapporti, stringere intese e sviluppare chance e, “al contempo, quel pizzico di leggerezza che caratterizza il mondo dell’ospitalità, senza però scadere nella superficialità”. Gli apprezzamenti sono giunti per il format, la pulizia e l’atmosfera professionale ma vivace dell’evento. Pirola anticipa già alcune novità per il prossimo anno, dall’11 al 14 maggio: per esempio, l’arrivo di una nuova zona canalizzata per intero sul beverage sempre nel contesto di TuttoFood e di Mixology Experience come cuore pulsante. “Il tema centrale della quinta edizione – conclude – sarà il passaggio dal food pairing al beverage pairing, un’evoluzione naturale che riteniamo fondamentale per esplorare nuove sinergie e opportunità nel mondo dell’ospitalità”. Contemplando la presenza di più di 3 mila buyers, Mixology Experience si conferma un appuntamento chiave per tutti gli addetti del settore agroalimentare nazionale ed internazionale e un luogo di incontro e di affari.
Rifocalizzando questa ribalta di visibilità su personaggi versatili come Parisi, sappiamo che il Bartender ha destinato nel locale di Barcellona Pozzo di Gotto una Drink List che ha ottenuto, qualche mese addietro, l’attenzione della testata giornalistica Identità Golose e del suo premio speciale, rivolto alla carta dei cocktails, realizzati con il Gin Donna “La Kalsa”.
Il creativo dei miscugli alcolici ha spostato il suo hub di produzione all’Azienda ‘Mangiatosa’ dei cugini Antonio Piana e Gianfranco Costa a Regalna (su versante etneo). Per quel che concerne l’estetica delle confezioni di U Ficu Gin, il design è curato dalla grafica di Catania Angelika Antonella Creazioni che ha voluto imprimere la storia dei Mori tra la donna come in una piccola pergamena.
Ad “Espressione Design” di Terme Vigliatore è stata affidata la visione solare per l’Amaro e il Gin dello Stretto, riportando le tinte delle due rive opposte tra Sicilia e Calabria e delle maioliche di Caltagirone. Un po’ giudice di campionati o manifestazioni, un po’ concorrente e un po’ Brand Ambassador, Hulkbartender si mette in gioco, porzionando anche per sé la stoffa della Mixology che lo inquadra per di più in Belgio e Francia e, già dopo poco tempo, è nel ”Girone de The Best”.
Mi immergo ed entro in sintonia da Giornalista nelle storie di cibo, vino, birra, beverage, di campi di grano così come di uliveti e di prodotti agroalimentari e poi le racconto con i loro creatori e i loro territori, fornendo la curiosità e il fascino che meritano. E questo lo faccio con la predisposizione della notizia di chi è cronista del settore “bianca” (e di politica) da un ventennio ma anche conduttrice televisiva, di telegiornale e di trasmissioni TV e di rassegne artistico – culturali, enogastronomiche (anche itineranti con interviste, talk-show e promozione turistica). Degusto vino da sommelier ma lo degustavo ancora prima per passione. Organizzo eventi e mi occupo di uffici stampa e pubbliche relazioni in maniera trasversale dal sociale allo spettacolo, dalle grosse segreterie politiche a quelle sindacali, passando persino per lo sport. Sono convinta che ogni giornata bella o brutta debba concludersi con un vino superlativo nel calice adatto (MAI quello sbagliato!) che ti può fare svoltare la nottata. La libertà è anche questo e alla libertà non si rinuncia MAI, soprattutto a quella di esprimere e scrivere qualunque cosa con competenza.
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