Il nome è già bisvalido, ma l’idea è quattro volte intrigante. Il Gin che si chiama “all’ORO” contiene e sposa (e perciò il brand vale doppio) l’alloro, appunto, e l’oro rosso d’Abruzzo, lo Zafferano Dop dell’Aquila, che, insieme alla pianta dei poeti e dei vincitori, ne è la componente più originale e preziosa.

Quanto all’idea poi… Che dire della scelta di fare un London Dry (all’ORO lo è) e un Gin di altissima qualità, in generale, a Loreto Aprutino, patria eponima del grande vino abruzzese e sede dei “Custodes Laureti”, associazione di produttori di vini e specialità impegnati nella salvaguardia del loro (preziosissimo) territorio ?
E, ciliegina (o ciliegiona?) sulla torta, aggiungeteci che lo Zafferano dell’Aquila, città che è la prossima Capitale della Cultura (dal 1 gennaio 2026) ed è impegnatissima nel percorso d’abbrivio a un anno così importante, festeggia a sua volta proprio in questo settembre i 20 anni dall’ottenimento della Dop.

E gli eventi dedicati – una kermesse con via il 5 settembre a Navelli, dove tutto è iniziato, prosieguo con “educational” e “show cooking” il 9 e il 12 sempre nel terroir di produzione, a San Pio delle Camere e poi a Barisciano, e gran finale il 19 nella città capoluogo – tutti tesi a sottolineare quanto l’“oro rosso” sia parte integrante della cultura locale, sono a loro volta tappe significative nella parabola di avvicinamento alle celebrazioni dell’anno venturo.
Il London Gin ponte tra L’Aquila e Loreto è, peraltro, pezzo principale e capofila di una linea di liquori, la Tempraviva, nata nel 2023 e creata dal giovane ma già esperto e rodato artigiano Morgan Crocetta.
Attivo da tempo nel settore della distribuzione di specialità enogastronomiche, e dunque accorto conoscitore sia dell’universo dei prodotti identitari, sia di quello di destinazione (il tramite ho.re.ca e l’approdo finale del consumo) con la complicità affettuosa di Jennifer Di Vincenzo, vivacissima e apprezzata anchor woman dell’emittente televisiva regionale Rete 8, ha deciso due anni fa di scendere (alla lettera) in campo: a selezionare anzitutto le botaniche giuste, tutte abruzzesi fino al cuore (olivo, tarassaco il già citato alloro e il tocco “glam” e insieme riuscitissimo sotto il profilo sensoriale dello Zafferano Dop), necessarie al varo del suo Gin.
Cui ha presto affiancato altri tre prodotti, stavolta totem fin da sempre nella panoplia del “beverage” tradizionale regionale: due Genziana, di cui una, la Assoluta, da infuso in Trebbiano d’Abruzzo e la seconda, la Superiore, in Cerasuolo, e una Ratafia, da amarene indigene, dolce con misura e dal profumo più che seducente. Tutt’e tre i liquori sono realizzati senza ricorso ad alcuna aggiunta di aromi, specchio fedele dunque dei loro ingredienti primari.
I tre “indigeni” costano tra 22 e 24 euro. Il Gin, ambizioso e “difficile” per elaborazione e pregio dell’ingrediente caratterizzante, gioca risoluto in fascia decisamente alta: da 100 euro a bottiglia. Ma l’assaggio, davvero sorprendente, aiuta a dimenticarne senza remore il prezzo.