Alcune volte ci chiediamo come sia possibile che le eccellenze della nostra terra (in questo caso della Sardegna, segnatamente di Oristano) non siano adeguatamente sottolineate, comunicate e diffuse con l’attenzione che meritano.
È il caso della Vernaccia di Oristano che nel tempo ha avuto fortune alterne e che recentemente (per il nostro diletto) sembra riemergere come un fiume carsico per offrirci emozioni e suggestioni di tutto rispetto.
Davide Orro con la sua famiglia ha sempre creduto nella forza e nella potenzialità di questo vitigno così versatile e affascinante, oltre che longevo, al punto di farne un faro imprescindibile della sua attività produttiva anche e soprattutto quando intorno a lui poche persone scommettevano sul suo successo, anzi.
E quindi l’occasione di incontrarlo a Roma insieme a Fabrizio Abis, sommelier e suo collaboratore, con la consueta e affabile ospitalità offerta da Carlo Fiori nella sua Osteria Poerio, è stata doppiamente interessante, sia per la gamma di prodotti che ci ha portato sia per la verve con cui li ha presentati.
In particolare ci ha proposto con entusiasmo due delle sue creature più recenti, non a caso facenti parte della linea denominata “Bebè”, figlie del metodo di vinificazione ancestrale, applicato sia alla Vernaccia che al Nieddera, vitigno a bacca nera.
Risultato? Due bottiglie di una freschezza e gradevolezza non comuni: la Vernaccia con i suoi profumi e l’inconfondibile persistenza, e il Nieddera con un bel mix di aromi fruttati e speziati, entrambe sostenute da bollicine stuzzicanti.
Ma non potevano mancare all’assaggio anche alcuni “classici”, come lo tzinnigas, vernaccia da pasto dal gusto tipico, profumato e deciso, e tre diverse interpretazioni di invecchiamento di questo vitigno.
CRANNATZA (leggi Vernaccia) 2016, affinato in piccole botti scolme di rovere: tanta frutta secca e albicocca disidratata in evidenza.
PASSENTZIA (leggi Pazienza), gran passito da meditazione dai profumi dolcemente speziati e persistenti.
VERNACCIA DI ORISTANO 2011, pluripremiata dalle guide, dal sorso asciutto di infinita piacevolezza.
Le etichette delle bottiglie e i disegni istoriati sulle bottiglie stesse sono frutto della sapienza creativa di Maura, sorella di Davide.
Si aggiunge così, se mai ce ne fosse bisogno, un ulteriore tocco di grazia e originalità a un prodotto già intrigante di per sé.
Infine, last but not least, e grazie anche al suggerimento di Carlo Fiori,abbiamo potuto gustare un whisky che definire una chicca è poco:
CLAN DENNY 2010, un CAOL ILA frutto di una selezione nella selezione, proposto da Douglas McGibbon e distribuito da Douglas Laing, nomi ben noti agli appassionati.
48 gradi alcolici ben assortiti nel velluto gustativo di questo distillato di 8 anni (bottiglia da Single Cask numero 212/413, proveniente dalla più che famosa isola di Islay.
Un soffio di aromi floreali, dolci e pungenti al contempo, delicatamente torbati e iodati, con erbe officinali e liquirizia in evidenza tra toni balsamici e note ammiccanti di caramello salato, zest di limone, arancia candita, zenzero e pan di Spagna.
Morbido e lungamente persistente, etereo, pieno ed elegante.
Un DRAM sofisticato e indimenticabile, di grande stoffa e tipicità.
Carlo Bertilaccio vive a Roma ed è attualmente curatore della rubrica "di...stillati" per la testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collabora anche con Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it) e ha collaborato per le edizioni 2017/2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Ha collaborato per le edizioni 2015-2016 con la guida Slow Wine, e con la guida "Vini buoni d'Italia" dall'edizione 2010 fino all'edizione 2013. È autore di diversi articoli su distillati e vini su Scatti di Gusto (www.scattidigusto.it). Ha infine scritto diversi libri per Palombi editore su cocktails e altri argomenti, e prodotto inoltre quattro dischi di giovani talenti italiani nonché le canzoni per un musical su Marilyn Monroe, recentemente premiato al teatro Sistina di Roma. Giudice per Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles. Giudice di Radici del Sud. Giudice di Grenaches du Monde.
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