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“A Montefalco”: Anteprima Trebbiano Spoletino

Nell’ambito di “A Montefalco” sempre più ampio è lo spazio dedicato al Trebbiano Spoletino. Divenuto ormai bianco di riferimento per l’area di Montefalco e Spoleto, cresce l’interesse attorno a questo vitigno sia da parte del pubblico che dei produttori. In pochi anni, abbiamo assistito alla rinascita di un grande bianco che farà ancora parlare di sé.

IL TREBBIANO SPOLETINO: STORIA DI UNA RINASCITA
Il concetto di rinascita implica un prima e un dopo e, sicuramente, essere spettatori del dopo è un privilegio non da poco.
In pochi anni la riscoperta del Trebbiano Spoletino è diventata letteralmente contagiosa: dopo i primi tentativi da parte di alcuni agli inizi degli anni Duemila, oggi sono molte le cantine che ne interpretano la vinificazione e continuano a crescere.
Così come crescono le versioni – da passito a spumante – e nella fitta dialettica sulle modalità di vinificazione si vanno via via definendo stili e modelli interpretativi.

IL PRIMA
Da una sommaria ricostruzione, alquanto frammentaria, possiamo dedurre che a Spoleto il vino c’è da moltissimo tempo e, soprattutto, è prevalentemente bianco.
Nel I secolo d.C. Marziale parla infatti del vino di Spoleto e successivamente, nel II secolo d.C. il meno noto Ateneo di Naucrati ci fa capire che qui si produce un vino bianco, in quanto di “colore aureo”.
Bisogna aspettare poi la testimonianza di Sante Lancerio, che annoverare vini di Spoleto che “paiono Grechi”.
E forse è la prima testimonianza indiretta di Trebbiano Spoletino, considerando che anche nei trattati ampelografici di fine Ottocento viene chiamato ora Trebbiano Spoletino ora Greco Spoletino, con poca chiarezza.
Di fatto si tratta di un’uva autoctona, sommariamente ricondotta ad una delle due famiglie ampelografiche.
Sempre sul finire del secolo XIX, compare la dicitura “Spoletino” nei registri delle proprietà di Ugo Boncompagni Ludovisi che, tra le altre cose, aveva una rinomata produzione di vini ed una cantina modernissima per l’epoca, oggi di proprietà dell’azienda Scacciadiavoli.
Fino agli inizi del Novecento, il Trebbiano Spoletino è ben riconosciuto e apprezzato anche in versione passita – il passito di Trevi – e spumantizzata (cit. Francesco Francolini) .
Tuttavia il XX secolo fu il secolo dell’oblio che relegò questo vitigno ad una produzione locale per la mescita di tutti i giorni, senza particolare attenzione o enfasi sulla ricerca qualitativa.

IL DOPO…
Il dopo è oggi. Negli ultimi dieci anni assistiamo alla rinascita del Trebbiano Spoletino. E negli ultimi cinque anni si sono susseguiti stili interpretativi molto differenti basati sull’uso dei contenitori di affinamento nonché su macerazioni di diversa durata.
La struttura e, in particolare, l’acidità del Trebbiano Spoletino ha messo in luce la capacità di invecchiamento su un ragguardevole arco temporale e forse ne dobbiamo ancora scoprire i limiti.

A MONTEFALCO
Nel corso dell’evento “A Montefalco”, Anteprima del Sagrantino 2020, abbiamo degustato 22 Trebbiano Spoletino, espressioni di altrettante cantine che oggi lo propongono.
Gli assaggi sono stati condotti rigorosamente alla cieca. Tra inconfondibili conferme e qualche sorpresa, abbiamo contrassegnato con un * i 10 vini da non perdere.

* Trebbiano Spoletino Trebium Doc 2023 | Antonelli. Paglierino. Fiori gialli, agrumi e frutta tropicale, poi rifiniture speziate. Sorso ben bilanciato con agile progressione e chiusura tersa e lievemente sapida.
Trebbiano Spoletino Doc 2023 | Bocale. Paglierino tenue. Fiori ed erbe campestri, fieno odoroso, susina. Sorso sferico, pieno con riverberi di erbe aromatiche. Persistente.
Trebbiano Spoletino Rovicciano Doc 2023 | Conti Fabio. Paglierino. Vivide sensazioni di timo e rosmarino, poi un’idea di cumino. Sorso segnato da vibrante acidità e buon corpo.
* Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo Doc 2023 | Cantina Ninni. Frutta tropicale e agrumi, erbe aromatiche ed officinali, cedro candito, infine ricordi balsamici ed aghi di pino. Sorso sorretto dall’acidità con chiusura sapida e vagamente fumé.
Trebbiano Spoletino Doc 2023 | Perticaia. Paglierino. Salvia, mandorla dolce e muschio bianco. Al sorso marino e sapido, pungente e fresco.
Trebbiano Spoletino Doc 2023 | Terre di San Felice. Susina, frutta gialla, ginestra e magnolia, infine spezie. Beva ampia e voluttuosa. Notevole la persistenza.
* Trebbiano Spoletino Campo de Pico Doc 2023 | Valdangius. Paglierino. Frutta tropicale, mango, cedro, lime, cenno di oliva verde. Succoso e agrumato al sorso. Ampio e voluminoso, con chiusura persistente e piacevolmente sapida.
Trebbiano Spoletino Tempestivo Doc 2022 | Colle Ciocco. Paglierino. Naso timido, verde tra note di salvia, finocchietto e menta. Sorso glicerico e sapido con acidità incalzante sul finale.
* Trebbiano Spoletino Bagnolo 2022 | Colle Mora. Paglierino. Note verdi di sedano, poi cedro, limone, salgemma. Sorso verticale, con note citrine di pompelmo e lime, integrate in un corpo materico, ben bilanciato e definito.
Trebbiano Spoletino Avventata Doc 2022 | Ilaria Cocco. Paglierino. Solare nei profumi. Agrumi e fiori bianchi, poi sambuco, anice. Sorso vivace, segnato da importante acidità.
Trebbiano Spoletino Il Maritato Doc 2022 | Conti Fabio. stile naturale, segnato dalla presenza di volatile e tratti ossidativi.
Trebbiano Spoletino Benvenuto Doc 2022 | Conti Fabio. Naso minerale, salino. Sorso con richiami di tisana. Buon corpo ed equilibrio. Ritorni ossidativi.
* Trebbiano Spoletino Doc 2022 | Le Cimate. Frutta gialla, pesca, pompelmo, fiori bianchi erbette aromatiche. Sorso piacevole, coerente, con ottima spalla acido-sapida. Persistente e speziato sul finale.
* Trebbiano Spoletino Fijoa Doc 2022 | Le Thadee. Dorato. Opulento nei profumi di frutta tropicale matura, orchidea, rosa, cioccolato bianco e cedro candito. Sorso altrettanto materico e voluminoso, molto accattivante.
Trebbiano Spoletino Misluli Doc 2022 | Cantina Ninni. Paglierino carico. Toni burrosi e vanigliati, salicornia e alga marina, speziatura dolce. Beva calda e glicerica, con notevole persistenza.
* Trebbiano Spoletino Del Posto Doc 2022 | Perticaia. Profumi articolati e stratificati. Legni di balsa, agrume candito, anice, finocchietto selvatico. Sorso ampio, con una ben calibrata sinergia tra acidità e componente glicerica. Molto persistente.
* Trebbiano Spoletino Le Tese Doc 2022 | Romanelli. Dorato. Complesso, ricercato, elegante: resine balsamiche, lentisco, accenti di camomilla, riverberi sulfurei. Sorso stentoreo, struttura importante e voluminosa, quasi piccante in chiusura.
Trebbiano Spoletino Doc 2022 | Scacciadiavoli. Dorato. Oliva in salamoia, muschio, balsamicità, iodio, anice. Sorso glicerico, intenso, materico.
* Trebbiano Spoletino Vigna Tonda Doc 2021 | Antonelli. Oro. Miele e marzapane, oliva, tisana, spezie. Sorso avvolgente e sferico, gioca un attento equilibrio equilibrato tra acidità e richiami ossidativi.
* Trebbiano Spoletino Ermes Doc 2021 | Benedetti&Grigi. Paglierino elettrico. Frutta tropicale, kiwi giallo, mango, oliva, sambuco, anice. Sorso intenso, equilibrato, con una bella dialettica tra grassezza e vena acido-sapida. Molto persistente.
Trebbiano Spoletino Filium Doc 2021 | Valdangius. Dorato. Torrone bianco, petali di rosa, oliva verde, note balsamiche, canforate, poi toni vanigliati e talcati. Sorso materico, largo, potente.
Trebbiano Spoletino +128+ Doc 2020 | Le Thadee. Paglierino quasi oro. Frutta esotica, lime, cedro. Sorso teso, verticale, buona persistenza.

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Scritto da

Michelangelo Fani, da oltre 15 anni appassionato di vino, distillati e gastronomia. Nel 2010 scrive occasionalmente su Dissapore. Nel 2012 collabora alla guida Bibenda 2013. Negli anni successivi partecipa ai panel per le Guide “ai sapori e ai piaceri regionali” di Repubblica (Lazio, Abruzzo, Marche Umbria, Puglia, Sardegna) e collabora con l’associazione Ateneo dei Sapori. Dal 2019 scrive sulla guida ViniBuoni d’Italia, edita dal Touring Club. Degwineandspirits.com è il suo taccuino di viaggio nel mondo del vino e dei distillati. Perché in fin dei conti, “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento – Novecento, A. Baricco).

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