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Vini di Natale: uno lo vivi e uno lo ricordi – Quinta Puntata. I Distillati

Il lettore mi perdonerà se nella rubrica natalizia dedicata al vino infilo subito un paio di distillati ma è più forte di me.

E allora…. più o meno un anno fa ho avuto l’occasione di andare a pranzo in un ristorante “Bello e Buono” nel vero senso dei termini e, per concludere degnamente la visita, a fine pasto ho chiesto un particolare distillato che ero curioso di assaggiare.

“Finito!! ( purtroppo)… Ma abbiamo un ottimo distillato di frutta di Capovilla quello di albicocche del Vesuvio”. n.d.r. le cosiddette ‘pellecchielle’.

Non potevano offrirmi di meglio: apprezzo senza riserve i distillati di Vittorio Gianni Capovilla e questo era uno dei pochi che mi mancava.

Quindi, ho fatto portare subito la bottiglia a tavola per me e per i miei amici. Questi,  pur fidandosi del mio consiglio,  hanno comunque portato il calice alle labbra con un misto di curiosità e diffidenza. Ma dopo avrei voluto fotografare le loro espressioni di incredula e soddisfatta meraviglia!

Un distillato di frutta ben realizzato, soprattutto se di Capovilla, è una piccola esperienza mistica e chi vi si accosta per la prima volta resta letteralmente stupefatto. Come del resto sono rimasto io. Colpito e affondato dagli aromi dolci e speziati e dal particolare gusto varietale delle albicocche. Ancora oggi i miei amici mi chiedono quel distillato difficile da dimenticare.

Come difficile da dimenticare, sia pure per motivi diversi, è  il secondo. Stavolta un distillato di vino: un Bas Armagnac di 8 anni di Château du Tariquet derivato da un unico vitigno,  il Folle Blanche, in genere minoritario nelle quote che compongono la miscela di vitigni con cui si distillano i Bas armagnac.

Avevo cercato e trovato la bottiglia per poterla degustare con una persona cara, presente in Italia solo saltuariamente, e purtroppo non sono riuscito a far sì che si verificasse la necessaria unità di tempo e luogo per condividere il distillato ma spero di recuperare l’occasione in futuro. Anzi ne sono certo, complice il periodo natalizio.
Nel frattempo ecco le note di entrambi i distillati:

Acquavite di Albicocche del Vesuvio

Acquavite di Albicocche del Vesuvio di V.G. Capovilla
Vittorio Gianni Capovilla è  uno dei più importanti e premiati distillatori a livello internazionale., Distilla  tanta frutta (albicocche, pere, mele, amarene, pesche di vigna, ciliegie selvatiche, more selvatiche…) e  tante vinacce di vini famosi per farne deliziose grappe. Una per tutte, la Ribolla Gialla di Gravner ma anche quelle del Pinot Nero e dello Chardonnay da cui proviene lo splendido Champagne Billecart-Salmon (Clos St Hilaire). Per non parlare dei Rhum PMG che ha prodotto nell’isola di Marie Galante negli ultimi anni con alambicchi da lui progettati.
Questo distillato proviene da albicocche del Vesuvio della specie cosiddetta “pellecchiella” particolarmente dolce e succosa e si presenta con una gradazione piuttosto alta per preservare essenza e concentrazione del frutto.
Così al naso abbiamo tutte le declinazioni dei profumi dell’albicocca dall’aroma varietale alla confettura con sentori dolci di cipria, spezie, liquirizia.
In bocca ritorna prepotente il frutto maturo con ricordi di pesca e frutta secca(nocciola e fico) e anice.

Bas Armagnac  Château du Tariquet

Bas Armagnac  Château du Tariquet (Folle Blanche )
Brandy  piuttosto originale sia perché prodotto da viticoltori indipendenti  sia perché proveniente da un unico vitigno, il Folle Blanche, di produzione minore e di particolare asprezza e acidità  rispetto alle altre varietà con cui vengono distillati gli Armagnac (Ugni Blanc, Baco e Colombard). Dopo la distillazione affina in botti di rovere per diversi anni: questo processo gli conferisce il caratteristico colore ambrato e le tipiche note dolci.
Al naso, tante spezie (cannella, chiodi di garofano), sentori di caramello e frutta secca.In bocca, l’eleganza del gusto bilancia la potenza del distillato offrendo  note speziate, di uva passa, vaniglia e prugna.

Prosit !

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