Siamo nell’entroterra di Chiavari e di Lavagna, due ridenti cittadine rivierasche in provincia di Genova: alle loro spalle si estende la Val Fontanabuona, famosa per le cave di ardesia. Proprio in questi luoghi era coltivata una particolare uva a bacca bianca, chiamata Scimiscià (o Scimixâ o Çimixà)- che significa “ puntinato” – perché la presenza di piccoli segni sulla buccia dell’acino ricorda le punture delle cimici.
Il vitigno viene citato nel manoscritto “ Ricordi al Padrone e doveri da manenti”, scritto da un coltivatore della Val Graveglia tra il 1802 e il 1822. Essendo un’uva che raggiunge facilmente alti gradi zuccherini era utilizzata nei blend con altri vitigni autoctoni, la Bianchetta e il Vermentino.
Al naso si evidenzia un corredo olfattivo che ricorda gli agrumi, i fiori di campo, il miele di castagno mentre in bocca è piacevolmente sapida.
Oltre alla versione secca, sono le versioni passite che arrivano a regalare emozioni e a raggiungere l’eccellenza, come è avvenuto per il Macaia di U Cantin di Domenico Cuneo, premiato con le 4 viti da Ais nel 2019.
Proprio grazie a Domenico Cuneo, alla Comunità Montana e alla Provincia di Genova venne avviata nel 1998 una indagine conoscitiva riguardo un esiguo numero di piante ritrovate in alcune terrazze, con l’intento di chiarirne l’identità ampelografica.
Lo Scimixâ venne quindi iscritto nel Registro Nazionale nel 2003 e si avviò una sperimentazione su una estensione di quasi due ettari, che portò alla nascita nel 2007 di un vino secco, prodotto in 1200 esemplari, seguito in cantina dall’enologo Giancarlo Stellini di Genova.
Sicuramente Domenico Cuneo è un grande interprete di questo vitigno: oltre al passito Macaia produce anche due versione secche. Sentè (che in dialetto significa sentiero) è ottenuto con una vinificazione classica in bianco, mentre Giamin (che vuol dire fatica) è la versione che prevede una lunga macerazione sulle bucce, che regala complessità olfattiva dove si riconoscono note erbacee, di susina, pesca bianca, mirto.
Si tratta di un vitigno ammesso nel disciplinare di produzione del Golfo del Tigullio Doc. Troviamo altre cantine che lo vinificano, tra cui Cantina Levante di Dorella Segarini , che ne propone una versione molto piacevole e sapida, che ha convinto i partecipanti alla masterclass sui vini del Tigullio, tenutasi a fine agosto in occasione della 21esima edizione dell’Expo a Rapallo.
Bisson, azienda storica del territorio fondata nel 1978, fermenta lo scimiscià in acciaio e ivi rimane a maturare per circa 6 mesi: il vino ottenuto si offre nel calice presentando un luminoso giallo paglierino e profumi di frutto della passione,pesca, timo, limone.
Oltre ad avere conquistato l’eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi, sono sicura che lo Scimiscià riuscirà ad affascinare anche coloro i quali vorranno scoprirlo, per apprezzare ancora di più la tradizione e i vitigni autoctoni di questo lembo di Liguria.
Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, divento sommelier nel 2013, Degustatore Ufficiale nel 2014 e Miglior sommelier della Liguria 2019. Nel 2016 nasce il mio blog wineloversitaly e dal 2018 sono molto attiva sui Social con il profilo @wineloversitaly. Nel 2021 sono la vincitrice del sondaggio proposto da The Fork nella categoria Wine Influencer. Ideatrice e Curatrice della prima guida Social " I vini del cuore" che uscirà a fine 2021. Collaboro come Social media coach con aziende e partners del mondo del vino. Non smetto mai di studiare: ho superato il Wset level 3 con il massimo dei voti. Comunicare il vino con passione e rispetto è il mio desiderio e il mio impegno.
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