A Randazzo, presso Feudo Vagliasindi si è svolta la terza edizione di Piccolo è bello, evento organizzato da Agata Arancio, con lo scopo di far conoscere al popolo dei wine lover le piccole cantine etnee che con grande passione e parsimonia, cercano di portarsi avanti e di conquistare quote di mercato, proponendo i loro vini, che in alcuni casi sono delle vere e proprie sorprese che possono regalare belle sensazioni e destare interesse. Così in una delle ultime serate estive molte cantine dell’Etna che hanno spaziato un po’ su tutti e quattro versanti, hanno dato la possibilità di assaggiare i propri vini e di poter evidenziare come il territorio etneo possa diversificare e caratterizzare un vitigno ed a sua volta un vino a seconda della zona in cui si trovano le vigne.
Argomento della serata sono stati i bianchi. La stragrande maggioranza sono stati Etna Bianco D. O. C., ma erano presenti anche dei vini classificati come I. G. T. Terre Siciliane. Annata, territorio e tecniche di produzione hanno dato la possibilità di poter assaggiare e degustare dei vini bianchi con precise personalità e con caratteristiche che rendevano il vino ognuno con una sua identità. Ecco quelli che ci hanno maggiormente convinto:
Iniziando dal versante nord dell’Etna, territorio di Randazzo, l’azienda si chiama Ayunta e produce un bianco ottenuto da Nerello Mascalese, che riesce ad esprimere una grande personalità e che desta il dovuto interesse, proprio per essere un blanc de noir. Essendo un vino bianco ottenuto da uve a bacca rossa, viene classificato come I. G. T. Terre Siciliane Nerello Mascalese Bianco 2019. Il bouquet è composto da sentori di cantalupo e di frutta tropicale. La freschezza che ha gli dona una personalità spiccata ed è la componente principale del vino. Di buona persistenza. L’azienda definisce i propri vini come artigianali.
Da Randazzo ci si sposta nel territorio fra Linguaglossa e Piedimonte Etneo, dove ha i vigneti l’azienda Nuzzella, che ha iniziato a produrre vini dal 2014. Pochi ettari vitati, ma allo stesso tempo una vasta gamma di vini. L’Etna Bianco D. O. C. Etman 2020 di Nuzzella è un vino bianco, che ha molto da dire ad iniziare dalla tecnica di lavorazione per la vinificazione, con tre giorni di macerazioni sulle bucce, che gli conferiscono corposità e struttura, senza perdere le credenziali di un Etna Bianco, il che equivale a dire verticalità e freschezza alla beva. Ha sentori di frutta a polpa bianca, rosa appassita, con accenni di muschio. Sorso lungo e polposo nonché piacevole e per nulla stancante.
Si fa un salto diametralmente opposto. Da nord – est, si passa a sud – ovest. Masseria Setteporte si trova nel territorio di Biancavilla. Il vino assaggiato Etna Bianco D. O. C. è N’ettaro 2017 da una magnum ed inizia a dare qualche idea su come possa evolvere un Etna Bianco. Profumi floreali (ciclamino in maniera tenue), accenni canforati e iodati. Sorso verticale con una freschezza ben presente, conclude con una scia sapida.
Da sud – ovest, ci si sposta a sud, da Biancavilla a Santa Maria di Licodia con Travaglianti e si degusta l’Etna Bianco D. O. C. Carricante 2018. Lo stato evolutivo si denota fin dall’inizio, tramite note canforate e di frutta tropicale. Sorso piacevole e minerale. Fresco al palato e con una scia sapida che non dispiace. Agile e scattante.
Si ritorna vicino a dove si era iniziato, a Castiglione di Sicilia. che è territorio limitrofo a Randazzo. Dell’azienda Calcagno abbiamo parlato recentemente, abbiamo assaggiato per la serata un orange wine, vino macerato, un I. G. T. Terre Siciliane Riterza 2019, ottenuto da Carricante in purezza. Dopo la macerazione non viene filtrato lasciando tutti i sentori vengano trasmessi dalle bucce dal contatto. Il bouquet è composto da mela cotogna ed uva sultanina in primis, successivamente si percepisce la nota di albicocca. Buona freschezza all’assaggio e con una buona struttura. Chiude con un finale leggermente amarognolo, che fa ricordare la mandorla amara. Buona persistenza.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
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