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Il Nepente (cannonau) di GOSTOLAI : tradizione e storia della Sardegna – VINODABERE – Esperienze nel mondo del vino, della gastronomia e della ristorazione
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Il Nepente (cannonau) di GOSTOLAI : tradizione e storia della Sardegna

I vini Gostolai

L’ azienda Gostolai nasce nel 1988 , quasi per gioco, da Giovanni Antonio Arcadu a cui ,dopo la laurea in chimica viene l’ispirazione di valorizzare le uve e la terra di Oliena , dove egli risiede e ha le vigne.
Il nome Gastolai deriva dalla località omonima dove sono situati i vigneti di famiglia.
L’azienda ha sempre concepito il vino come un prodotto legato alla tradizione, alla storia, al territorio e alla sua cultura, così i vini Gostolai nascono per valorizzare tutte le caratteristiche del frutto d’origine che dipendono oltre che dal vitigno anche dal territorio e di conseguenza dalla flora che lo compone , e dal clima, si ottiene così un vino con forte personalità , che risulta essere ben riconoscibile e unico, che incontri il gusto del consumatore ma che non snaturi il suo luogo di provenienza.
Provenendo da un impostazione culturale legata alla chimica , ma essendo anche profondamente essere legato alla tradizione della sua terra, Giovanni Arcadu non considera l’enologia un industria il cui scopo è quello di costruire grandi vini , con la totale distruzione delle caratteristiche del frutto dove l’uva diventa solo una materia da plasmare, ma crede che ogni aspetto scientifico possa e debba essere utilizzato nel mondo viticolo per valorizzare la tipicità del singolo vitigno, che essendo un ” individuo ” con proprie caratteristiche necessiti dell’ individuazione delle giuste tecniche che ne permettono lo sviluppo pur rispettandone la tipicità.

Giovanni Antonio Arcadu

L’uso delle sempre piu evolute tecniche di fermentazione , associate a continui esami scientifici sull’ evoluzione del vino fanno si che alla fine la bontà del vino derivi solo dall’annata in cui nasce perché sono le condizioni climatiche a influenzarlo , mentre ogni processo scientifico ha il solo compito di seguirlo in ogni sua fase e aiutarlo senza condizionare quella che è l’essenza del vino stesso.
Un aspetto scientifico che Giovanni Arcadu ha introdotto nella sua azienda per seguire l’evoluzione del vino è Lo spettro di luce, la cui funzione principale è il controllo degli antociani , gli elementi che influiscono sul colore insieme ai tannini  e che risultano essere degli antiossidanti naturali in quanto reagendo con l’ossigeno rallentano l’ossidazione degli altri composti, nel corso della conservazione e l’invecchiamento del vino essi tendono a scomparire in seguito a combinazione con gli stessi tannini provocando il cambio del colore verso una tinta arancio-mattone tipica dei vini vecchi.
Infatti dall’esame degli spettri di assorbimento effettuati su diverse annate dello stesso vino, possiamo vedere l’evoluzione del colore del vino nel tempo , e se poi lo associamo alla temperatura dell’anno in cui il vino è stato creato possiamo constatare come il colore dipenda anche da temperatura e pioggia.
Dalla tabella spettrometrica  fatta su alcune annate di Nepente dove:

L=trasparenza      C=intensità      h=tonalità    a=contenuto di rosso
b=contenuto di giallo

Abbiamo:
                                   L           a          b         C        h          T . max/agosto         pioggia/g
Nepente  1997       82,8      17,0     9,4     19,4    29,0                 30,9                         5      
                 1998       80,2      18,6    12,6    22,5    34,0                 30,6                         3
                 1999       77,6      20,5    11,9    23,7    30,1                 32,6                         2    
                 2000       74,5      23,4    12,9    26,7    26,9                 32,1                         1
                 2001       73,4      24,6    12,1    27,4    26,3                 31,4                         0
                 2002       70,6      28,5    12,4    31,1    23,4                 28,7                         8
                 2003       72,6      27,4    10,4    29,3    20,7                 36,4                         2
                 2004       65,0      33,3    13,6    36,9    22,1                 30,8                         2

Se consideriamo che la trasparenza di un vino è influenzata dalla quantita di materia colorante presente in esso e rappresenta la capacità di farsi attraversare  dai raggi luminosi , possiamo allora dire che un vino trasparente ha una bassa quantità di sostanze presenti e all’opposto uno poco trasparente ne ha molte , inoltre essa può essere anche indice di struttura del vino proprio per la presenza di tali sostanze.
Se poi pensiamo che oggi molti vini vengono filtrati al fine di eliminare tali sostanze , notiamo come l’ azienda proprio per il rispetto della tradizione tenda a far si che il vino si evolva in modo naturale.
Il vino che viene prodotto a Oliena è uno dei migliori cannonau sardi, in particolare per il fatto che tale territorio risulta essere particolarmente vocato alla viticultura.
Le montagne a ridosso di Oliena, la natura del suolo , la sua esposizione ne determinano un felice microclima che permette al vino di evolversi nelle migliori condizioni in ogni sua fase, racchiudendo in se tutte le profumazioni tipiche della macchia mediterranea ( mirto,corbezzolo,cisto e alloro).
E proprio per queste particolarità tipiche di questi luoghi il cannonau prodotto viene chiamato da disciplinare ” Nepente ” .
Tutti i vini prodotti hanno una linea comune da un punto di vista olfattivo gustativo e questo proprio in relazione al luogo dove nascono e alla cantina dove si realizzano pur nelle diversità dovute all’annata
Inoltre l’azienda Gostolai nell’ottica di recupero della storia delle tradizioni legate al mondo enoico della Sardegna cerca di divulgare la conoscenza e l’uso degli antichissimi ASKOS antichi contenitori nuragici fatti in pelle utilizzati per contenere sostanze di pregio , e per questo scopo nasce il vino ASKOS 2009 igt , un vino pronto da bere che fa 12 mesi in barrique di quarto passaggio e 12 mesi in tini da 5000 litri,
Dopo essermi lungamente dilungato sulla storia e filosofia dell’azienda vi parlo del vino Nepente di cui ho assaggiato diverse annate,
NEPENTE riserva 2008 , vede la sua nascita in un annata calda da cui ne rimane fortemente influenzato, al naso risulta ricco dei profumi di macchia mediterranea, ma si nota anche che le sue note fruttare sono calde e mature , il tannino è bello , un vino che ha raggiuto la sue evoluzione , da bere subito.
NEPENTE riserva 2007 un vino con una prospettiva di vita più lunga , ricorrono sempre le note di macchia mediterranea a cui si aggiuge anche una nota di fumo, in bocca il tannino è equilibrato e pronto
NEPENTE RISERVA 2006  un vino molto equilibrato ma con nerbo , vivo nei profumi che sono quelli tipici del Nepente
NEPENTE riserva  2005 un vino che ha sofferto la sua fase evolutiva, ormai prossimo al declino con profumi lievi e sapori scarsi
NEPENTE riserva 2004 vino rigido e ben solido , al naso mantiene tutti i profumi tipici in modo compatto e con un tannino che risulta essere ancora molto bello
NEPENTE riserva 2003 nasce in un annata calda come la 2008 , dove le pioggie invernali molto intense hanno permesso alla vite di resistere alla siccità,  ha note di frutta matura ma meno accentuate, il vino risulta essere equilibrato con una nota di amarena, calda e una forte nota di macchia mediterranea.
NEPENTE riserva 2002 vino poco lungo e regolare al naso mantiene le profumazioni tipiche ma senza entusiasmare, il tutto dovuto ad un annata difficile
NEPENTE riserva 2001 sicuramente il vino migliore di quelli assaggiati tra i cannonau, ha una bellissima nota di amarena che ben si amalgama al mirto , corbezzolo , timo, il tannino ha una bella persistenza e notiamo ancora una bella acidità,  in finale si scorgono note di tabacco dolce.

Nepente di Oliena riserva 2001

Per terminare questa degustazione assaggiamo il SOS us de una ia 2009 e 2008 un vino nato come protesta da parte dell’azienda al nuovo disciplinare del cannonau, è un vino che viene fatto secondo i metodi di una volta con poco uso della tecnologia  il che può avere come inconveniente il non totale controllo dei parametri di fermentazione del vino, il 2009  un grandissimo vino , equilibrato , ricco , fresco , con la sua nota mediterranea che ben si amalgama con l’amarena , un vino complesso.
Meno complesso il 2008 dove si sentono sempre i profumi di mirto, timo e alloro  e che mantiene una bella freschezza.

SOS usos de una ia 2009 e 2008

Arrivo stanco alla fine dell’ assaggio per la quantità dei vini e la loro complessita, ma soddisfatto per aver potuto assaporare un pezzo di Sardegna grazie a questa fantastica azienda.

Daniele Moroni

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Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.

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