Andare, come dicono da queste parti, “a giro” per le vigne di Montalcino è sempre un grande piacere, soprattutto dopo che la denominazione Brunello di Montalcino ha conquistato uno spazio centrale nel panorama enoico italiano e mondiale, grazie ad un diffuso, elevato e sempre crescente miglioramento del livello qualitativo dei suoi vini.
Vi vogliamo parlare stavolta di un’azienda poco celebrata, che da qualche anno però ci stupisce letteralmente con la qualità dei suoi vini. Si tratta di Ventolaio, che peraltro è anche il nome della località (dove si trova), che si incontra lungo l’itinerario che porta da Montalcino all’Abbazia di S.Antimo.
L’antico e tipico casolare ristrutturato, è oggi la residenza dei proprietari Luigi Fanti, la moglie Maria Assunta Perugini, ed i figli Manuele e Baldassarre.
Luigi Fanti
I vigneti sono situati attorno all’azienda in uno dei punti più suggestivi di Montalcino, il Poggio d’Arna, collina ricca di boschi secolari. Hanno un’esposizione a sud/sud-est ad un’altitudine media di 400 metri sul livello del mare.
Maria Assunta Perugini
Oggi l’Azienda Ventolaio vanta un’estensione di circa 14 ettari, suddivisi in 8 ettari di Brunello di Montalcino, 2 di Rosso di Montalcino e 4 di Sant’Antimo.
Ma veniamo ai vini assaggiati:
Toscana igt Sangiovese Sentiero del Fante 2015: dai vigneti nuovi. Scalpitante, sapido, ancora giovane e vibrante. Buon finale di frutti rossi e spezie.
Rosso di Montalcino 2016: floreale e con sentori fruttati e speziati. Materia, lunghezza e grande struttura completano il già ricco quadro organolettico.
Brunello di Montalcino 2014: solo mille bottiglie prodotte. Verticale e speziato. Ancora indietro. Ma di ottima freschezza e sapidità.
Brunello di Montalcino 2013: austero, rigoroso. Sentori fruttati e speziati e grande eleganza. Il sorso è ricco ed avvolgente. Uno dei Brunello 2013 migliori tra quelli assaggiati quest’anno. Superbo.
Brunello di Montalcino 2012: naso meno espressivo del 2013 ma in bocca succoso e avvolgente. Finale speziato e su ricordi di macchia mediterranea.
Brunello di Montalcino 2011: frutto leggermente maturo ma balsamico e floreale. Chiude con un grande finale di macchia mediterranea.
Brunello di Montalcino Riserva 2012: ancora indietro, con materia e freschezza in evidenza ed un tannino che ha bisogno di evoluzione. Da riprovare in futuro.
Brunello di Montalcino 2010: Capolavoro assoluto. Succoso, speziato, floreale, chiude con sentori di ciliegia. Fresco e avvolgente. Uno dei migliori Brunello assaggiati dell’annata 2010.