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La Sicilia delle Eolie – Tenuta di Castellaro a Lipari

Un terreno vulcanico dove le vigne sono allevate ad alberello e a picco sul mare, questa in sintesi Tenuta di Castellaro a Lipari. Occasione di parlare di questa realtà è l’incontro con Massimo Lentsch, proprietario della cantina, con un pranzo a Roma, presso il Giano Restaurant, per presentare la sua produzione eoliana.

Lentsch, un bergamasco amante del mare e della vela, dichiara che  nel 2005 “dopo la visita di molte isole delle Eolie, e approdato a Lipari, facendo una escursione all’interno sono capitato alla Piana di Castellaro, dove un colpo di fulmine mi attraversa l’anima, e già sul posto mi metto a ricercare terreni in vendita. Dovevo apparire come un forsennato agli occhi dei locali quando, alla ricerca di terreni, attaccavo bigliettini al supermercato, all’alimentari, al tabaccaio…”.

Il progetto enologico, strettamente legato all’ambito storico e paesaggistico, racconta un territorio unico come quello di Lipari, la principale delle isole Eolie. Sono 24 gli ettari vitati per circa 70 mila bottiglie l’anno e una moderna cantina all’avanguardia, oltre a un wine resort e al parco geominerario delle Cave di Caolino, ripulito e bonificato per metterlo a disposizione della collettività. Tenuta di Castellaro utilizza protocolli biologici e vegani.

L’avventura enologica è iniziata con l’enologo Salvo Foti (con grandissima esperienza sull’Etna), grande conoscitore di terreni vulcanici con il quale è stato fatto un grande lavoro di progettazione, di scelta dei vitigni ed anche molto di più, dal 2016.  L’Azienda attualmente si è avvale della consulenza dell’enologo Emiliano Falsini.

La famiglia bergamasca Lentsch ha dato vita a vini realizzati da uve autoctone isolane, a partire dalla Malvasia delle Lipari e il Corinto Nero, che siano puro estratto di un territorio. “Il nostro, osserva il produttore Massimo Lentsch, è un progetto enologico e di valorizzazione di un intero terroir attraverso il quale si cerca la sintesi perfetta tra territorio, vigne e persone. Il presente ci consente di utilizzare nuove conoscenze in campo tecnologico e scientifico che consentono di operare una viticoltura sostenibile e consapevole, che abbia cura non soltanto di assicurare un prodotto salubre, ma anche di farlo in maniera etica, salvaguardando quello che ci circonda, senza presunzione, non perdendo mai la capacità di stupirci ogni giorno di fronte alla potenza e la poesia della natura”.

I vigneti della Tenuta di Castellaro occupano due zone dell’isola, la Piana di Castellaro, a Nord Ovest, dove dimorano su terrazzamenti che arrivano fino a circa 350 metri di quota e la Vigna Cappero a Sud Est dell’isola, a soli 80 metri di altezza, dove i filari delle vigne di Malvasia delle Lipari arrivano quasi a toccare l’acqua. Vigna Cappero è un classico esempio di viticoltura eroica dove 7000 metri quadrati di Malvasia delle Lipari e Corinto, perfettamente bilanciati per la produzione della Doc (95% Malvasia delle Lipari e 5% Corinto) sono coltivati su terrazzamenti realizzati con pietra lavica, che sorreggono un terreno di sabbia e frammenti a base pomicea.

Situata sulla Piana di Castellaro, la cantina, nasce da un progetto etico e all’avanguardia che sviluppa componenti edilizie ad alte prestazioni energetiche dotate della massima compatibilità ambientale. Ad oggi, quella di Tenuta di Castellaro (duemila metri quadrati di superficie) è la più grande cantina bioenergetica delle Eolie e si basa su tre principi fondanti: l’integrazione con il territorio, la valorizzazione delle risorse naturali e il rispetto della tradizione e della storia architettonica dell’isola. Cantina a impatto zero,  completamente interrata,  è stata realizzata seguendo stile e storia locale, perché si ispira alle tradizionali abitazioni ipogee delle Eolie. A corredo della cantina anche una hospitality diretta dalla moglie Barbara Manzotti.

La degustazione ha visto i vini:

Bianco Pomice 2023

Malvasia delle Lipari 60%, Carricante 40%, terreno sabbioso vulcanico, profondo, fertile e ricco in microelementi, con altitudine di 350 metri. con sistema di allevamento ad alberello. Prima vendemmia del 2008. Pigiatura diretta delle uve in pressa pneumatica, successiva decantazione statica a 10-12°C per illimpidire il mosto, fermentazione a 16-18°C in serbatoi di acciaio (Malvasia) e barrique di 3°/4° passaggio (Carricante), con bâtonnage e sosta sui lieviti per circa 6 mesi. Colore giallo scarico, con riflessi verdognoli, al naso predominano sentori erbacei di macchia mediterranea, leggermente agrumati, note minerali e salmastre. Al palato di grande equilibrio tra la struttura e l’acidità marina del Carricante, lunga la persistenza sapida.

Eúxenos  2022

Malvasia delle Lipari 100%. Terreno sabbioso vulcanico, profondo, fertile e ricco in microelementi

con altitudine a 350 metri. e sistema di allevamento ad alberello con sistema a quinconce 1,2 x 1,2 m. Pigia-diraspatura soffice e successiva fermentazione in anfora di cocciopesto condotta dai lieviti naturalmente presenti sulle bucce. Fermentazione spontanea con contatto sulle bucce a cappello sommerso per circa 20 giorni, successivamente il vino viene affinato per ulteriori 10 mesi in anfora di cocciopesto. Colore giallo paglierino carico con riflessi dorati, al naso vivaci sensazioni fruttate di pesca bianca matura, frutta candita e mandorle tostate, note vegetali e balsamiche di  timo ed erbe selvatiche, su uno sfondo di note marine. Al palato fresco sapido, con sorso elegante e vellutato tornano le note olfattive fruttate, ben equilibrato, e lungamente persistente.

Nero Ossidiana  2021

Terreno sabbioso vulcanico, fertile e ricco in microelementi minerali di origine vulcanica, con altitudine a 350 metri. Vitigni Corinto Nero 90%, Nero d’Avola 10% con sistema di allevamento alberello. Prima vendemmia 2008. Pigiatura delle uve intere e diraspate. Vinificazione in rosso, senza controllo della temperatura, con lunga macerazione del vino con le bucce e parte dei grappoli interi non diraspati. Svinatura e travaso del vino in botti usate per lo svolgimento della malolattica. Dopo otto mesi circa travaso in serbatoio di acciaio. Nessuna chiarifica, solo decantazione statica e ripetuti travasi per rendere naturalmente limpido il vino prima dell’imbottigliamento. Colore rosso intenso con sfumature violacee, al naso avvolgente con note fruttate di ciliegia, marasca, e spezie, sensazione salmastra del Corinto nero, Al palato è al contempo fresco sapido ed elegante con tannino fine ed in grande equilibrio, lungo e persistente finale.

Corinto 2021

Terreno sabbioso vulcanico, fertile e ricco in microelementi con altitudine a 350 metri. Corinto Nero 100% con sistema di allevamento ad alberello. Diraspatura dei grappoli e vinificazione in fusti di legno di rovere francese con macerazione di circa 10 giorni durante i quali vengono effettuate alcune follature. Alla svinatura il vino è travasato in botti da 500 litri dove svolge la malolattica e si affina per almeno 1 anno prima di essere imbottigliato. Colore rosso intenso con riflessi violacei, al naso fruttato di frutta rossa matura, e uva passita, eleganti sensazioni speziate di pepe verde e liquirizia. Al palato risulta armonico, fresco, sapido, con tannini morbidi, grande lunghezza gustativa.

Malvasia delle Lipari 2023

Terreno sabbioso vulcanico, fertile e ricco in microelementi , su terrazze esposte direttamente sul mare, con altitudine a 70 metri. Malvasia delle Lipari 95%, Corinto 5%, con sistema di allevamento ad Alberello. Prima annata 2012. Pigiatura diretta delle uve appassite in pressa pneumatica. Chiarifica del mosto solo per decantazione statica a 20°C, e successiva fermentazione in botti di rovere. La fermentazione avviene lentamente e prosegue, anche per mesi, sino ad arresto naturale della stessa. Ripetuti travasi per illimpidire naturalmente il vino, precedono il successivo imbottigliamento. Affinamento in bottiglia di almeno 18 mesi. Zuccheri residui 140 grammi/litro. Colore giallo dorato brillante, al naso complesso con note fruttate di albicocca matura, fichi, uva passa, note erbacee secche di sambuco e balsamiche di macchia mediterranea. Al palato grande equilibrio tra le note dolci e la vivace freschezza, la sua complessità gli permette di avere un finale molto lungo.

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