La giornata dedicata ai vini biologici, biodinamici, naturali, PIWI, orange e underwater, con un focus sulle nuove frontiere del no-low alcohol del Merano Wine Festival 2025, conosciuta come Bio&Dynamica è da sempre momento per scoperte e conferme in un settore sempre in grande fermento. Il percorso che di volta in volta si presenta ci invita ogni volta a riscoprire il legame tra uomo e natura, tra pensiero e territorio.
Noi abbiamo qui voluto proporre gli assaggi che maggiormente ci hanno colpito.
Terraquila – Terre bianche Colfondo – Guiglia (Modena)

Da un blend di uve Pignoletto e Trebbiano Romagnolo, nasce un vino che affina in bottiglia per almeno 15 mesi. Un metodo ancestrale caratterizzato da estrema pulizia a cui si accompagna una spiccata acidità, in cui emergono note agrumate evidenti accompagnate da leggere sensazioni balsamiche e di erbe aromatiche.
Tenuta Licina – Sasso di fata 2022 – Lucignano (Arezzo)

Un vino proveniente da una vigna circondata da un muretto quasi ad emulare i famosi vini di Bordeaux, un blend di Cabernet Sauvignon 45%, Cabernet Franc 45% Merlot 10%. Affina in tonneau di secondo passaggio per 11 mesi, risultando piacevole alla beva con tannini sorprendentemente morbidi e un bouquet floreale a farne da cornicie .
Obiz – Malvasia – Cervignano del Friuli (Udine)

Scaturisce dalla vinificazione della Malvasia istriana, matura in cemento per essere imbottigliato nella primavera successiva alla vendemmia. Sapidità e piacevolezza sono i suoi punti di forza, seguite da complessità e persistenza .

Tenuta Maryamado – Arali 2021 – San Casciano Val di Pesa (Firenze)
Da Sangiovese e Colorino affinati in tonneau per 16 mesi. L’uso sapiente del legno gli dona quella complessità che associata a freschezza, intensità e armonia rende il sorso accattivante. Il lungo finale insiste su note balsamiche molto persistenti.