L’Hotel Albani ha riaperto le sue sale alla più ampia rassegna italiana dedicata al vino greco: quasi 50 cantine da tutto il Paese e oltre duecento etichette hanno trasformato, per un giorno, la città in un avamposto dell’enologia ellenica contemporanea. Un format cresciuto di anno in anno che nel 2025 ha consolidato numeri, qualità e attenzione dei media.
A segnare l’edizione è stata soprattutto una “prima” destinata a fare scuola: l’assaggio comparativo fra Vinsanto di Santorini (PDO) e Vin Santo del Chianti Classico (DOC), un tavolo di degustazione condiviso che ha messo in prospettiva due vini-icona accomunati dalla tradizione dell’appassimento, ma figli di geografie e matrici culturali diversissime. Per gli organizzatori, è il primo confronto pubblico strutturato di questo tipo, ed era difficile immaginarne cornice più simbolica di Firenze.
Il Greek Wine Day—progetto ideato da Haris Papandreou—conferma così la sua doppia anima: piattaforma B2B al mattino (sessione riservata a importatori, sommelier, ristoratori e stampa) e grande banco d’assaggio per winelover nel pomeriggio. La scansione oraria, la sede e l’apertura al pubblico sono state annunciate in anticipo dai partner locali e dagli stessi organizzatori, a ribadire una regia solida e una macchina logistica ormai rodata.
Sul banco, la Grecia che piace oggi: autoctoni identitari, stili puliti, uso ragionato del legno e curiosità per i “bianchi di isola” tanto quanto per i rossi continentali. Tra i vitigni più cercati dal pubblico Assyrtiko, Xinomavro, Malagousia, Vidiano; ma anche rarità come Rozaki (Cantina Volacus), Mouchtaro e Debina (presentato dalla cantina Jima) hanno trovato spazio e interlocutori attenti. L’elenco delle aziende presenti—fra presenze fisiche e rappresentanze—ha sfiorato quota cinquanta, confermando un ventaglio regionale che va dalla Macedonia a Creta, fino alle Cicladi e al Peloponneso.
Tra gli assaggi che hanno “fatto conversazione” con il pubblico: Vidiano 2023 di Zacharioudakis per il suo registro mediterraneo sapido-solare; l’Assyrtiko 2023 di Terra Grazia, tutto tensione e sale e lo Skitali dell’azienda Hatzidakis, lo Xinomavro in versione “heritage” con un 1999 di Chrisohoou a mostrare cosa può fare il tempo; la lettura contemporanea di Oenops sul Xinomavro; L’agiorgitiko di Philos, la freschezza del Roditis “Aloupou” 2024 di Olenos; e, sul fronte delle bolle e dei dolci, il Botanic Sparkling di Nikolou (Savatiano) accanto ai Vinsanto di Santorini e ai Vin Santo del Chianti Classico portati per l’inedito confronto.
Quanto è dunque importante questo evento sul vino greco?
Tre ragioni sintetiche. Primo: il Greek Wine Day è diventato, in Italia, il punto di accesso più efficace alla biodiversità viticola greca, con una massa critica che consente a ristorazione e distribuzione di valutare linee complete, non singoli “campioni isolati”. Secondo: la centralità della didattica—masterclass e focus—spinge il racconto oltre gli stereotipi (rebetiko e retsina da cartolina), lavorando su storia, tecniche e territori. Terzo: il ponte culturale Firenze-Grecia funziona anche sul piano simbolico (non solo commerciale).
L’edizione 2025 del Greek Wine day è stata sicuramente di sostanza: quasi cinquanta cantine, oltre duecento etichette, un confronto storico tra Vinsanto e Vin Santo e un pubblico preparato. L’appuntamento per il prossimo anno sarà sempre a novembre, verso le fine del mese e probabilmente sarà organizzato un evento satellite in qualche altra importante città italiana. La Grecia del vino continua a crescere e ancora Firenze si conferma la sua miglior porta d’ingresso in Italia.
Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, divento sommelier nel 2013, Degustatore Ufficiale nel 2014 e Miglior sommelier della Liguria 2019. Nel 2016 nasce il mio blog wineloversitaly e dal 2018 sono molto attiva sui Social con il profilo @wineloversitaly. Nel 2021 sono la vincitrice del sondaggio proposto da The Fork nella categoria Wine Influencer. Ideatrice e Curatrice della prima guida Social " I vini del cuore" che uscirà a fine 2021. Collaboro come Social media coach con aziende e partners del mondo del vino. Non smetto mai di studiare: ho superato il Wset level 3 con il massimo dei voti. Comunicare il vino con passione e rispetto è il mio desiderio e il mio impegno.
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