Assaggiare le nuove annate dell’azienda valdostana Grosjean, nel ristorante stellato di Giulio Terrinoni “Per Me” a Roma, è risultata essere un’esperienza di altissimo livello. A vini di altissima qualità sono stati abbinati piatti eccellenti che hanno saputo evidenziare al meglio il fine ultimo dell’abbinamento cibo-vino: “esaltare l’uno o l’altro a seconda dello scopo che ci si è prefissati inizialmente“.
Parliamo innanzitutto dell’azienda Grosjean, la protagonista di questo incontro, una delle cantine più emblematiche della Valle d’Aosta, una famiglia più di un’azienda, con ben 3 generazioni che si sono susseguite alla guida.
I nonni hanno deciso in passato di abbandonare l’attività di allevamento del bestiame per concentrarsi esclusivamente sulla viticoltura che, con la nascita della ferrovia verso il Piemonte, aveva portato ad una riduzione degli ettari vitati della regione passando da 3.500 ad appena 480.
Una scelta coraggiosa quella di nonna Michelina e nonno Dauphin perché hanno saputo coinvolgere i loro figli in un progetto incerto in quegli anni. Non si voleva solo valorizzare la propria azienda, ma dare anche una spinta alla viticoltura valdostana. Infatti agli inizi i figli Vincent, Giorgio, Marco, Fernando ed Erald oltre a lavorare in azienda si preoccupano di incominciare a dar vita ai primi consorzi vinicoli della regione. Si inizia negli anni 60 imbottigliando il vino Ciliegiolo da loro prodotto in bottiglie recuperate da un vicino albergo (modalità che sembra anticipare l’economia circolare green tanto cara ai nostri giorni).
Nel 2000 viene costruita la nuova cantina per migliorare la lavorazione delle uve sempre più abbondanti e per accogliere i primi visitatori, per poi continuare, nel 2015, con un’ulteriore espansione in virtù di un’ulteriore aumento delle bottiglie e la necessità di accogliere i visitatori con nuove offerte di servizi.
Dal 2016 è la terza generazione a guidare l’azienda, le quote sono state cedute dai padri ai figlii e ciascuno di loro, Hervé, Didier, Simon e Marco, oggi svolge il proprio compito in azienda con dedizione, senza mai andare ad intralciare il lavoro degli altri, come da sempre accade nelle famiglie vecchio stile.
Negli ultimi anni l’azienda ha ulteriormente aumentato il suo patrimonio vitato, per giungere attualmente ad avere ben 25 etichette, suddivise in diverse linee a seconda della tipologia, e ben 170.000 bottiglie prodotte che attualmente rappresentano il 15% di tutta la viticoltura valdostana.
Hervé Grosjean, amministratore ed enologo dell’azienda, presente all’incontro, ha voluto rimarcare che uno dei progetti voluto fortemente dall’ultima generazione dei Grosjean, si fonda su una comunicazione aziendale sempre più rivolta verso l’esterno, aspetto quasi sconosciuto fino a 10 anni fa, ma oggi estremamente necessario affinché l’azienda e il territorio che la ospita abbiano la loro visibilità fuori dai confini regionali.
Ma parliamo dei vini e del cibo ad essi abbinato.
Iniziamo con:
Montmary Rosé Metodo Classico Extra Brut
18 mesi sui lieviti , un’assemblaggio di Pinot Nero e Chardonnay, una bollicina elegante di facile beva e un perlage accattivante. Vuole essere un vino piacevole senza grandi spunti ma che sa farsi apprezzare da un pubblico anche non troppo esperto e… ci è riuscito.
Petite Arvine Les Freres 2023 Vallée d’Aoste DOC abbinato ad un riso, patate e cozze
Appena 1.300 bottiglie prodotte ogni anno, pur se figlio di un’annata molto calda, è ben sorretto da freschezza e sapidità. elementi che esaltano profumi di mela cotogna e fiori gialli a cui si accompagnano note vanigliate frutto di un sapiente uso della barrique.
Il piatto abbinato sfrutta appieno le doti del vino che gli è stato associato esaltando in modo esponenziale il sapore delle cozze tanto da non permetterci di notare che entrambi erano terminati.
Chardonnay Le Vin de Michel 2022 Vallée d’Aoste DOC abbinato a Riso, robiola di latte caprino e seppioline
Un vino che vuole strizzare l’occhio alla Borgogna, frutto di una vinificazione in barrique per metà di primo passaggio e per metà di secondo. Incentrato su profumi di fiori gialli e frutta matura, vede note vanigliate far capolino, trova un sorso ricco e sapido che viene esaltato dalle note di robiola presenti nel piatto sapientemente associato.
Pinot Noir Vigne Tzeriat 2023 Vallée d’Aoste DOC abbinato a Cappellacci di faraona, burro al vino rosso e pecorino affumicato
Classico esempio di un vino che sa esprimere appieno il territorio da cui scaturisce. una vigna di appena 1,3 ettari dà vita ad un sorso la cui freschezza e sapidità sopperisce a quelle note giovanili che lo caratterizzano, dove anche un tannino, per certi versi indietro, sa farsi apprezzare durante la beva. Non potevamo stupirci che il piatto abbinato non abbia sfigurato.
Donnas 2022 Vallée d’Aoste DOC abbinato a Agnello della campagna laziale
Un vino che fa dei profumi di rosa e viola i suoi elementi distintivi, seguiti da un sorso agile con un tannino ancora vibrante ma allo stesso tempo accattivante. L’agnello magistralmente integrato da spezie, ci conduce in un viaggio imaginario in Marocco e il nostro vino sembra essere il compagno di viaggio ideale.
Fumin Vigne Rovettaz 2010 Vallée d’Aoste DOC abbinato a piccola pasticceria
Una piccola chicca propostoci da Hervé a dimostrazione che il Fumin sa affrontare con naturalezza lo scorrere del tempo, incentrato su note speziate e animali, mostra un sorso succoso e fresco nonostante l’età. Difficile abbinare dei dolci a un vino di questa età, anche se con il cannolo con crema non stava affatto male.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enoico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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