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Il ristorante Orma accoglie la cantina altoatesina Kaltern per presentare le nuove annate dei vini

La Cantina altoatesina Kaltern, ha voluto presentare a Roma le nuove annate dei suoi vini, in uno dei suoi ristoranti più convincenti: Orma, una stella Michelin e casa dello chef Roy Caceres. 

Roy Caceres

Una degustazione, volutamente, più informale di quella a cui si è soliti partecipare, vini serviti a richiesta di ogni singolo commensale e un susseguirsi di “assaggi“, che uscivano dalla cucina con una rotazione ben precisa, che ha permesso, non solo di gustarli a proprio piacere, ma di sperimentarne l’abbinamento senza seguire un percorso  già stabilito in partenza, rendendo così la presentazione delle nuove annate più “agile” e strettamente personale.

Gli assaggi proposti

Ma torniamo al vino, la Cantina Kaltern, vede nel “suo” lago, quello di Caldaro, e nei suoi 520 soci, che coltivano ben 430 ettari di vigneti, con una grandezza media delle vigne di appena 0,7 ettari, le massime espressioni del suo successo enologico, perché ogni vino prodotto è un frammento di questo territorio, con l’ obiettivo di valorizzare le peculiarità varietali e la qualità dei migliori vigneti.

La “passione” associata al “rispetto del territorio” diviene il motivo che ha spinto questa cooperativa a convertirsi nel tempo a biologico e in alcuni casi al biodinamico. E oggi l’obiettivo è di  proteggere e rafforzare non solo la diversità dei suoli e dell‘intero ecosistema, ma di riprodurre questi sforzi fatti in vigna nei vini aumentandone nel contempo sempre di più la qualità.

Sono questi i valori che hanno voluto evidenziare i rappresentanti della cantina presenti in questa occasione, l’enologo Thomas Scarizuola e il direttore vendite Christoph Fischer e hanno voluto farlo attraverso le nuove annate di cui vi daremo le nostre impressioni.

Thomas Scarizuola e Christoph Fischer

Iniziamo con:

Brut Nature 2021 (Chardonnay 40%, Pinot Nero 30%, Pinot Bianco 30%)

Da vigneti posti a 600 metri ai piedi del massiccio della Mendola su terreni calcarei-dolomitici, nasce uno spumante che sin dai profumi ci mostra la sua complessità, caratterizzato da sentori minerali, ricordi di frutta secca e un finale di erbe officinali. Il sorso è fresco, sapido e avvolgente, il perlage è fine ed elegante, per un risultato finale di grande piacevolezza.

Pinot Bianco Vial 2024:

Da vigneti ubicati su marne argillose con presenza di ghiaia calcarea e sabbia porfirica ad un’altezza di 550 metri, nasce un vino che fa della bevibilità il suo punto di forza. Sentori agrumati e di frutta secca anticipano un sorso fresco e sapido che chiude su note minerali.

Pinot Grigio Soll 2024:

Il vigneto è posto a 300 metri su di un terreno ricco e strutturato formato prevalentemente da ghiaia calcarea e argillosa. Profumi floreali ci introducono ad una beva scorrevole e di buona progressione, per terminare su note di frutta secca e agrumi.

Sauvignon Stern 2024:

Su di un pendio composto da marne di natura argillosa e sabbiosa a 500 metri di altitudine si trova il vigneto dimora di questo vitigno. Un quadro olfattivo di grande intensità con  ricordi varietali che si affiancano a sensazioni minerali e di erbe officinali. Il sorso è avvolgente e sapido allo stesso tempo e termina su ricordi di frutta secca.

Chardonnay Saleit 2024:

Su un suolo composto da ghiaia calcarea, argilla e sabbia nasce un vino dove il 20% della massa affina in barrique.  Sentori di frutta secca si uniscono a toni minerali e fanno da preludio ad un sorso ricco e dotato di notevole lunghezza gustativa. Il finale insiste su toni agrumati.

Kerner Carned 2024:

Ricordi agrumati e salmastri, si accompagnano a sensazioni di frutta secca ed erbe officinali. Il sorso è elegante, fresco e sapido pur con una struttura non imponente. Buona bevibilità e finale su accenni di lime.

Kalterersee Classico Superiore Leuchtenberg 2024:

Da vigneti che circondano il lago di Caldaro su suoli calcarei con componenti limose e sabbiose, nasce un vino incentrato su note minerali e fumé. Il sorso è agile e sapido e termina in un finale di frutti rossi e iodio. Ottima la bevibilità.

Pinot Nero Riserva Saltner 2022

L’assaggio conferma quanto scritto nella Guida ai migliori Pinot Nero d’Italia 2026 di Vinodabere (link). “Un vino che sposa precisione e intensità aromatica. Al naso si susseguono ciliegia nera, ribes e fragolina di bosco, intrecciati a sottili sfumature di pepe e radici. Il sorso procede compatto ma elegante, con tannini fitti e ben levigati che dialogano con un’acidità viva. La progressione è continua e conduce a un finale lungo, sapido e minerale, capace di restare impresso per nitidezza e profondità“.

Lagrein Riserva  Lareith 2022:

Da vigneti posti a 250 metri di altitudine, nasce una versione di Lagrein molto tradizionale, con ricordi di frutti rossi e note ematiche in grande evidenza. Un colore impenetrabile incornicia un sorso avvolgente e generoso, che chiude su note di frutti rossi e spezie.

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