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Catarratto, Syrah, Perricone: i Vini dell’Alto Belìce e dell’Ovest Sicilia a CAMPOREALE DAYS

LA MANIFESTAZIONE

Camporeale è un piccolo borgo della Sicilia occidentale, situato a 440 metri sul livello del mare, al confine tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento.  Vanta origini antichissime legate alla città di Makella, le sue radici affondano nella vocazione agricola mediterranea — frumento, olivo e vite — con produzioni vitivinicole di eccellenza. L’evento “Camporeale Days”, alla sua 10ª edizione, gestito quest’anno da Utopìa Communication Events con il patrocinio del Comune di Camporeale, è una manifestazione nata come iniziativa locale ideata dalla Pro Loco Camporeale, con l’intento di promuovere le eccellenze enogastronomiche, agricole e culturali dell’Alto Belìce e dei vini che ricadono nella DOC Monreale. Nel corso degli anni l’evento si è trasformato in un punto di riferimento per tutta la Sicilia occidentale, ed è oggi riconosciuto anche a livello nazionale come appuntamento enologico e culturale di rilievo.

I VINI

Il Grillo è il vino salito alla ribalta negli ultimi anni. Un bianco di spessore, vinificato in purezza ha un impatto immediato, caratterizzato da una bella ricchezza aromatica e, ci dicono i produttori, molto richiesto dal mercato con il suo stile mediterraneo e caldo, senza nulla togliere però all’eleganza di beva che abbiamo riscontrato in molte bottiglie.

Il Catarratto, nelle sue versioni comune, lucido ed extra lucido, è un bianco più austero del Grillo, complesso, è il vino del momento: ci ha dato l’impressione di essere il “cavallo di razza” su cui puntare, e non a caso sta crescendo come offerta in tutte le aziende visitate, sia come vino fermo che spumantizzato; inoltre, il vitigno sembra adattarsi molto bene alla conformazione e all’altitudine elevata del territorio: si arriva anche ad oltre 900 metri, mentre 600-700 metri rappresentano quasi la “normalità” per i vitigni impiantati nella zona.

Il Perricone è un vino “storico” dell’areale: fino agli anni ‘80 il vitigno era tra i più diffusi nella Sicilia dell’ovest, prima che l’influsso dei vini d’oltralpe, unito alle difficoltà di allevamento e allo stile rustico dei vini che ne derivavano, inducessero tanti viticoltori siciliani ad espiantarlo per privilegiare vitigni alloctoni come Syrah – molto diffuso nell’isola, considerato ormai un autoctono d’adozione – Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc. Negli ultimi anni, con il “risorgere” della richiesta di vini autoctoni, diversi viticoltori hanno ripreso a produrlo (qualcuno non ha mai smesso) ed alcuni produttori sono riusciti a smussare le asperità del vitigno ed ottenere dei vini complessi ed originali, di notevole qualità, ma la sua diffusione è molto legata al territorio di Monreale.

Alla realizzazione della manifestazione ha collaborato il giornale enogastronomico Cronache di Gusto, media partner dell’evento, organizzando, associato all’evento, un press tour nelle aziende dell’areale per un selezionato gruppo di giornalisti ed operatori del settore, con focus sulle cantine produttrici di vini basati sui vitigni Perricone, Catarratto e Syrah.

Durante il press tour abbiamo quindi avuto modo di visitare diverse aziende della zona (vedi il nostro resoconto nel precedente articolo, LINK ), dove abbiamo verificato che è in atto una sostanziale e promettente evoluzione, in concomitanza con un ricambio generazionale molto attento all’adozione di modelli di produzione sostenibili, che rilanciano il territorio puntando su autenticità, ospitalità e innovazione. Abbiamo assistito inoltre ad interessanti masterclass che ci hanno fatto conoscere ed approfondire le peculiarità dei vitigni e gli stili di produzione dei vini del territorio: ve ne diamo un’ampia descrizione nel seguito.

Giovedì 2 ottobre è stato il giorno del Camporeale Days ufficialmente dedicato alla stampa e agli operatori del settore, svoltosi negli spazi del suggestivo Palazzo del Principe di Camporeale. La giornata ha proposto un fitto programma di masterclass e incontri tematici, tra cui le degustazioni di vecchie annate e focus dedicati al Catarratto, ai vini bianchi da invecchiamento, alla Doc Monreale e ai vini d’altura; incontri guidati da nomi di rilievo del giornalismo enologico come Federico Latteri, Cristina Mercuri, Alessandro Torcoli e Francesco Pensovecchio.

La prima masterclass a cui abbiamo assistito ha riguardato le “Etichette Storiche” ed è iniziata con una introduzione alla decima edizione di Camporeale Days, con interventi del sindaco di Camporeale Luigi Cino, di Benedetto Alessandro, viticoltore e presidente della Proloco Camporeale, di Alessia Billitteri, presidente di  Utopìa  Events-Communication, di Francesca Landolina (coordinatrice della masterclass) e Federico Latteri, giornalisti di Cronache di Gusto e di Gaspare Triolo, viticoltore, in rappresentanza della Doc Monreale.

Si tratta di vini nati principalmente intorno agli anni ’90, con vitigni sia autoctoni che internazionali. Alcuni di questi vini hanno conservato l’etichetta originale, altri nel corso del tempo hanno cambiato etichetta ed anche stile: oggi rispecchiano la tendenza attuale di produrre vini basati maggiormente sull’eleganza e la freschezza, pur rimanendo aderenti alle caratteristiche del territorio, differentemente dagli anni ’80-’90 in cui si preferivano vini più robusti e opulenti, segnati dal legno.

I vini in assaggio sono stati i seguenti:

  • Chardonnay Terre Siciliane IGT 2023 – Fattoria Azzolino
  • Sicilia DOC NUHAR 2023 (Blend di Pinot Nero e Nero d’Avola, prima annata prodotta 1998) – Tenuta Rapitalà
  • Syrah Monreale DOC KAID 2022 (prima annata prodotta 2000) – Alessandro di Camporeale
  • Syrah Monreale DOC LA MONACA 2021 – Tenute Sallier de La Tour- Tasca d’Almerita
  • Cabernet Sauvignon Terre Siciliane IGP SCHIETTO INEDITO BIO 2014 (prima annata prodotta 1997) – Spadafora Vignaioli in Sicilia

La seconda masterclass a cui abbiamo assistito è stata un approfondimento sul vitigno Catarratto, denominata “Catarratto: The Next Big Thing. Da workhorse a hot grape dell’ovest siciliano”. Relatrice Cristina Mercuri, wine educator.

Il Catarratto si conferma come uno dei vitigni autoctoni più in evidenza nel panorama vitivinicolo della zona. Pianta di grande vigoria, resistente e resiliente ai cambiamenti climatici; esistono tre tipologie della varietà: catarratto comune, lucido ed extralucido, di cui le ultime due dimostrano maggiori potenzialità ma anche meno resistenza alle malattie, data la conformazione più compatta del grappolo. Con una oculata gestione delle rese si sta rivelando in grado di far nascere vini di grande qualità, caratterizzati da decisa acidità, ampio spettro aromatico ed agile struttura, in accordo con lo stile dei vini oggi ricercato dai consumatori.

Abbiamo degustato i seguenti vini:

  • Monreale Bianco DOC LU BANCU 2024 – Feudo Disisa
  • Catarratto Sicilia DOC BALHARÀ 2024 – Pizzitola
  • Monreale Bianco DOC DON PIETRO 2024 – Spadafora Vignaioli in Sicilia
  • Catarratto Sicilia DOC ATINÈ 2024 – Cantine Paoletti
  • Catarratto Monreale DOC “27” 2022 – Terre di Gratia
  • Alcamo Classico DOC VIGNA CASALJ 2024 – Tenute Rapitalà
  • Catarratto Monreale DOC VIGNA di MANDRANOVA 2023 – Alessandro di Camporeale
  • Catarratto Sicilia DOC 2023 –Ingrassia

Abbiamo poi seguito la masterclass dedicata ai vini della DOC Monreale, “Radici e Visioni: La Nuova Energia della DOC Monreale”. Relatore Alessandro Torcoli, direttore e editore di Civiltà del Bere.

La denominazione DOC Monreale ha subito profondi cambiamenti di recente. Nata nel 2000 come DOC generalista, comprendendo un elevato numero di varietà di uve – molte afferenti a vitigni internazionali, che negli anni ’80 e ’90 erano molto richiesti – è stata di recente “ridimensionata”, selezionando tre vitigni principali Catarratto, Perricone e Syrah, più altre due varietà utilizzabili solo in blend (Inzolia e Nero d’Avola). Riducendo in modo così significativo le varietà ammesse nel disciplinare, si è compiuta un’operazione che punta ad una maggiore valorizzazione dei vitigni autoctoni, più identitari del territorio, oltre al Syrah che è ormai considerato un autoctono d’adozione in questa parte della Sicilia. I vini della Doc Monreale sono molto influenzati dalle caratteristiche del territorio, sono vini di altura, le cui uve giacciono su terreni sciolti, ricchi di scheletro, con un microclima soggetto a forti escursioni notturne della temperatura; tutto ciò induce ricchezza di aromi nei vini e ne caratterizza lo stile.

I vini in assaggio sono stati i seguenti:

  • Catarratto Monreale DOC MANDRANOVA 2023 – Alessandro di Camporeale
  • Catarratto Sicilia DOC ESPERIDES 2022 – Di Bella Vini
  • Perricone Monreale DOC 2023 – Porta del Vento
  • Perricone Monreale DOC “170” 2022 – Terre di Gratia
  • Perricone Monreale DOC GRAN MASSENTI 2021- Feudo Disisa
  • Syrah Monreale DOC RIDENTE ORLANDO 2023 – Principe di Corleone-Pollara
  • Syrah Monreale DOC LA MONACA 2021– Tenute Sallier de La Tour- Tasca d’Almerita
  • Syrah Terre Siciliane Rosso IGP SIRIKI 2019 – Spadafora Vignaioli in Sicilia

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" e 20 Italie (www.20italie.com)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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