Dopo la trasferta in Estremo Oriente, che ha visto le 18 famiglie di Istituto Grandi Marchi protagoniste di un doppio incontro a Tokyo e Seoul, il gruppo torna a Roma, presso l’Hotel Mirabelle, per la consegnare il premio internazionale riservato alle più importanti firme del giornalismo internazionale al giornalista Isao Miyajima, uno dei massimi esperti di vino italiano in Giappone.

Isao Miyajima
“È con grande piacere che come Istituto quest’anno conferiamo il nostro riconoscimento a Isao Miyajima – ha detto il Presidente Piero Mastroberardino – che oltre ad essere il massimo esperto di vino e cibo italiani in Giappone, è anche soprattutto un caro amico nostro e dei produttori italiani di cui conosce ogni segreto. Nel corso degli oltre vent’anni della nostra attività (e ancora lo scorso giugno a Tokyo) ha condotto le moltissime masterclass che abbiamo tenuto, sempre con molta competenza e dedizione”.

Piero Mastroberardino e Isao Miyajima
L’evento è stato anche motivo per riflettere sulle strategie più adeguate da adottare in un settore, quello del vino, che soffre della negativa congiuntura economica legata a quegli eventi come dazi, guerre e crisi economica, che stanno minando un settore così importante per l’agricoltura italiana, confermando l’impegno di Istituto Grandi Marchi nel promuovere l’eccellenza del vino italiano in dialogo con le voci più autorevoli del giornalismo nazionale e internazionale e svolgendone in prima persona una campagna comunicativa in tutto il Mondo.
Piero Mastroberardino ritiene questo difficile contesto, motivo di cambiamento per il settore dei vini di pregio, ma lo considera anche una nuova opportunità e ripensamento rispetto alle vecchie logiche. Un cambiamento che va considerato in un’ottica incrementale e non di rottura con il passato, per questo occorre rimanere sempre legati al territorio ma con una comunicazione diversa che solleciti nuovi sentimenti, per poter riavvicinare un pubblico che se ne era allontanato e avvicinare coloro che ne sono stati lontani
A tal proposito sono le nuove generazioni a dover portare nuove idee in azienda attraverso nuovi contenuti e un linguaggio ad oggi quasi sconosciuto, perché il futuro di tutte le imprese è da sempre legato al “sapere” e oggi sono i più giovani a doversene fare carico per rendere le aziende più dinamiche e comprensibili.