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Sicilia – Rometta: “Ogni calice una storia”, il motto per l’evento “Wine Not?” alla sua quinta edizione

In sette hanno giocato la carta di esporsi con un racconto che sa di tradizione e fatiche di vignaioli ed incasella chilometri in Sicilia, attraversando i tre poli geografici come una mappatura di patrimonio genetico, di dottrina enologica come “interruttore” identitario e di terroir come motore di sviluppo.

Le sette imprese presenti per la Masterclass “Noblesse ObligeStorie del vino di Sicilia tra autoctoni racconti e contaminazioni internazionali”, che si è svolta lo scorso venerdì 11 luglio nell’amabile borgo di Rometta Superiore – Sant’Andrea, è una chiave di lettura e di guida per la manifestazione “Wine Not?” che si allestirà il prossimo 3 agosto, con 34 aziende e più di 120 etichette in assaggio tra vini bianchi, rossi, rosati, birre, passiti, liquori e distillati. La selezione della serata, offerta da AIS Sicilia, è stata ponderata per non avere uno spaccato campanilistico escludendo da questa batteria proprio i vini della Città dello Stretto. L’evento, giunto al quinto giro di boa, avviene per la prima volta in partnership con Slow Food Messina che gestirà l’Area Ristoro. A firmare l’organizzazione è la Pro Loco Sabatina Sant’Andrea APS che quest’anno ha potuto argomentare al Senato della Repubblica il progetto di valorizzazione della piccola località del Messinese, insieme agli altri attori.

 Ogni calice una storia” è la frase promozionale per la V edizione di “Wine Not?”, patrocinata dal Comune di Rometta e dall’Amministrazione di Palazzo dei Leoni, a partire dalle ore 19 nella prima domenica di agosto, in questo sito tirrenico, tra il verde dei Peloritani e l’azzurro della riviera.

L’iniziativa enogastronomica è stata tracciata dal Presidente e membro del direttivo della Pro Loco Sabatina, rispettivamente Emanuele e Antonio Borghetti, con il Primo Cittadino del Municipio di Rometta Antonino Cirino, la vicepresidente AIS Sicilia e leader della delegazione di Catania, Mariagrazia Barbagallo, il delegato di AIS Taormina e responsabile degli eventi di AIS Sicilia Gioele Micali e la delegata di Slow Food Messina APS, Adriana Sirone.

Per addentrarci nel discorso vino e le sue tendenze della Trinacria, nell’ambito della masterclass gestita dai relatori dell’Ais Sicilia Barbagallo e Micali, siamo partiti dagli anni Settanta per arrivare a scoprire la curiosità delle 600 cantine regionali che vanno in giro per il mondo. Adesso, la statistica ci dice che sull’Isola si produce il 53% di bianco e il 47% di rosso, di cui per il Nero d’Avola 15 mila ettari, Nerello Mascalese 3400 ettari e Petit Verdot 211 ettari.

Ci fermiamo a Gela, in provincia di Caltanissetta, che viene rappresentata nella nostra batteria. L’abbinamento tra gli autoctoni e gli internazionali è stato il focus. In particolare a Gela, una profonda escursione termica insiste sui vigneti della prima azienda “Catalano Viticoltori” con il Sauvignon Blanc DOC Sicilia del 2023.

Il gruppo Catalano trae origine dalla piccola proprietà del nonno in contrada Spinasanta che risale agli anni Cinquanta e si muove adesso con la terza generazione del nipote Rosario – enologo e biologo, che si è fatto le ossa anche in altre realtà vinicole, dopo aver vissuto le vicissitudini agricole di suo padre Totò. Gli ettari vitati sono 4 ed impiantati anche a Nero d’Avola. – Il vino della serata è un’esplosione di aromaticità, carezzevole percezione olfattiva, foglia di pomodoro, frutto della passione e menta; gusto fruttato e armonico molto persistente, freschezza che torna con sapidità, lo spessore degli sbalzi termici serve “a fare palestra” sulla coltivazione. Vino gradevole per gli antipasti. Stima di quella varietà che non ama il caldo e quello shock di temperatura fa inorgoglire gli aromi. Luminosità nel bicchiere. Florealità che si mischia alla macchia mediterranea.

Il secondo vino è “Ninfea” 2023 della “Cantina Alcesti” nel territorio di Marsala, con una componente più delicata della precedente e sentori di erba tagliata, papaya, passion fruit, note iodate che catturano, nota materica che deriva dallo Chardonnay (più persistente), più struttura, più diretto, dove la connessione tra acciaio e legno ha un ruolo deciso. La percentuale cambia da un anno all’altro, in genere 60% Grillo e 40% Chardonnay. Questa etichetta rientra nella linea Cru, ovvero un prodotto più complesso che compie affinamento di almeno 12 mesi in barrique. Tanta freschezza e vivacità con spalla acida che lo rende idoneo a durare nel tempo. Ne consegue un efficace gioco delle parti. Di questa linea viene prodotto anche il rosso Narké dei Poeti – Nero d’Avola/Cabernet Sauvignon. Gli appezzamenti di famiglia (50 ettari) comprendono Mazara e Salemi.

Il terzo vino è “Viafrancia” 2023 – un blend di Grillo, Insolia e Viognier di Baglio di Pianetto (Vini d’altura a 900 metri sul livello del mare) e nasce dal capriccio del Conte Paolo Marzotto negli anni ‘40. Più timido e tenue rispetto al precedente, note di bosco, foglia di pomodoro. Grandissima piacevolezza serica, scia aromatica persistente; fa passaggio in legno per 9 mesi.

– Il Quarto vino  è “L’Ardenza” 2020 al 100% Mondeuse: siamo in casa Cottanera – Etna a Castiglione di Sicilia, con un’etichetta nata “per sbaglio” anelando alle marze di Syrah, dunque con aspettative diverse di creazione che esprime un tannino importante e ben integrato ma irruento, con eccentrica freschezza. E ancora carattere,  astringenza del tannino, fil rouge che collima con verve acida . 14-16 mesi di affinamento.

– Il Quinto vino in degustazione è di Brugnano “Honoris Causa” 2018, realizzato nella zona di Partinico, con 24 mesi di barrique e ulteriore tempo in bottiglia. Vino gastronomico notevole che riempie il palato, con ampiezza gustativa e sviluppati i sentori terziari. Da vedere in abbinamento con tagliata di carne succulenta.

– Il Sesto vino “Lusirà” 2020, grado alcolico 14,5% di Cristo di Campobello. Si palesa con un naso verticale, smisurata eleganza di frutto e gusto, potenza, meraviglioso tannino, sapido, richiede un ulteriore affinamento in cantina.  I fratelli Carmelo e Domenico Bonetta  sono stati lungimiranti con i 50 ettari a Campobello di Licata nell’agrigentino e su terreno calcareo – gessoso, seguendo il papà Angelo.

– Il Settimo vino con il produttore Antonio Tonnino è il Ceuso Rosso. La sicilianità entra nella frutta con questo blend 2020 di Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon e Merlot. Tonnino nella zona di Alcamo ha dato vita a Ceuso (dal nome del suo magnifico Baglio, dove si effettua l’accoglienza turistica con annessa degustazione) dal colore rosso carminio intenso, intensità nel corollario, frutta disidratata, prugna, mora, dimensione boschiva, fungo porcino, foglie bagnate, humus, note balsamiche.

 

A precisare tutte le novità della quinta edizione, Antonio Borghetti: «Il lavoro che tutto lo staff sta mettendo in campo assicurerà una serata ricca, capace di unire arte, cultura ed enogastronomia in un’esperienza indimenticabile».

Slow Food Messina APS garantirà la scelta di cibi sani, buoni e giusti, secondo i dettami e i valori dell’associazione fondata da Carlo Petrini. “Il lavoro di Slow Food è capillare, aiuta i singoli e fa comunità – ha puntualizzato Adriana Sirone – e siamo molto contenti di contribuire a questo evento che vuole raccontare le storie di chi dedica la propria vita al vino. Crediamo nella professione di quei produttori che orientano la loro vita al cibo e potranno scambiare opinioni mentre faranno degustare le loro specialità, preparate con materie prime locali, stagionali, biologiche, da filiera corta».

L’evento che unisce vino, cibo, territorio, arte e musica, sarà allietato dalla musica dal vivo della band “Mizzica” di Agrigento, dal dj set di Peppe Scionty e dei fratelli DP Bros e da una mostra fotografica allestita sul sagrato della Chiesa della Madonna del Sabato, a cura dell’artista Domenico Notarnicola dal titolo “Sicilia: stati d’animo”. A fine serata, un voto popolare consentirà di assegnare i premi Wine Not? Experience, cliccando il preferito mediante un Qr Code. Sei saranno le categorie: 1) Bianchi; 2) Rossi; 3) Rosati; 4) Spumanti; 5) Distillati; 6) Vini aromatizzati, liquorosi e birre IGA.

«Le novità di Wine Not?2025 – ha concluso Emanuele Borghetti – sono molteplici e i nostri ospiti avranno modo di apprezzarle il prossimo 3 agosto. Ringrazio in modo particolare AIS per l’esperienza unica che ci ha regalato con la Masterclass, momento di altissima formazione per tutti».

 

LE CANTINE PARTECIPANTI:

Alcesti; Amaro ZEN; Antica Tindari; Azienda Agricola Vasari; Azienda Di Rachele; Baglio di Pianetto; Baglio Oro; Bongiovanni Vini; Bortolin Angelo Spumanti; Cantina Catarussa; Cantine Bonfiglio; Cantine Brugnano; Cantine Colosi; Cantine D’Amico; Cantine Madaudo; Caravaglio; Catalano Viticoltori; Conte Luciese; Coppola 1971; Cottanera; Cristo di Campobello; Distilleria Giovi; Guzman Tenuta Moreri; Lungarotti; ‘Marena di Antonella; Messenion Gin; Nibali Vini; Santa Spina; Soprano di Sindaro; Tawny Owl Soul & Spirits; Tenuta Gatto; Tenute Navarra; Tonnino; Turi Eccellenze dell’Etna; Vini Sultana.

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Mi immergo ed entro in sintonia da Giornalista nelle storie di cibo, vino, birra, beverage, di campi di grano così come di uliveti e di prodotti agroalimentari e poi le racconto con i loro creatori e i loro territori, fornendo la curiosità e il fascino che meritano. E questo lo faccio con la predisposizione della notizia di chi è cronista del settore “bianca” (e di politica) da un ventennio ma anche conduttrice televisiva, di telegiornale e di trasmissioni TV e di rassegne artistico – culturali, enogastronomiche (anche itineranti con interviste, talk-show e promozione turistica). Degusto vino da sommelier ma lo degustavo ancora prima per passione. Organizzo eventi e mi occupo di uffici stampa e pubbliche relazioni in maniera trasversale dal sociale allo spettacolo, dalle grosse segreterie politiche a quelle sindacali, passando persino per lo sport. Sono convinta che ogni giornata bella o brutta debba concludersi con un vino superlativo nel calice adatto (MAI quello sbagliato!) che ti può fare svoltare la nottata. La libertà è anche questo e alla libertà non si rinuncia MAI, soprattutto a quella di esprimere e scrivere qualunque cosa con competenza.

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