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La prima Grappa Siciliana a marchio IG si fa a Graniti nella Distilleria SuttaSanta

La prima Grappa Siciliana a marchio IG si fa a Graniti nella Distilleria SuttaSanta.

Il suo alambicco ha l’anima di Maria Catena e riceverà il battesimo il 31 maggio.

 

La prima Grappa Siciliana a marchio IG si fa a Graniti nella Distilleria Suttasanta, un primato in tutta Italia, con Salvatore Romano.

Quella di Romano e il suo socio è la settima struttura del ramo in Sicilia, in mezzo alle oltre venti storiche (più di duecento fino agli anni Cinquanta), di cui alcune non hanno più omologazione o si sono trasformate in liquorificio ed è la seconda nella provincia di Messina ma l’unica ad avere una grappa con l’Indicazione Geografica come Grappa di Sicilia. La ditta che si occupa della sua realizzazione si chiama “Sutta a Santa” che si costituisce a luglio del 2021 con l’intuizione dell’ex ingegnere informatico Romano e del suo elettricista, nonché mastro distillatore amatoriale, Massimiliano Corvaia.

Massimiliano Corvaia

Il suo alambicco porta il nome della proprietaria che vive in quei muri ovvero Maria Catena, in quanto è usanza battezzare l’alambicco che ti regala l’anima di una materia prima.

Nel 2020, durante l’inizio della pandemia da Covid 19, l’imprenditore Salvatore di adozione svizzera (sin da piccolo fino a dopo l’università, ha vissuto in Svizzera) stava finalizzando gli ingredienti e i prodotti di “Gusta la Sicilia”, internazionalizzata con “Tasting Sicily”, l’azienda di conserve che ha fondato nel 2008 e che offre già un parterre di bontà di pregio, quando si è confrontato con il suo amico distillatore per hobby, Corvaia. Durante dei lavoretti casalinghi, l’uno al montaggio di una lampada, l’altro al lavoro sui barattoli e boccette, è scattata “l’eureka” sulla costruzione di una distilleria. Dalla proposta all’accensione dell’idea c’è stato soltanto un “facciamola” significativo che ha condotto all’inaugurazione del prossimo 31 maggio. Da lì anche la ricerca di locali adatti che dessero la quadratura per l’area che serviva ad immagazzinare e lavorare la frutta, le vinacce e tutte le componenti nutrienti necessarie. Nel 2021, il dado è stato tratto reperendo lo spazio idoneo e nell’estate dello stesso anno i due amici – il produttore agroalimentare e l’elettricista distillatore – hanno delineato la possibilità di riqualificare lo stabile ed instradare la produzione con l’acquisto delle attrezzature.

Abbiamo preso un alambicco tedesco perché in Germania c’è una solida esperienza nella distillazione specialmente della frutta e noi ci siamo rivolti a questa tipologia perché riuscisse ad estrapolare tutte le essenze della frutta. Lo abbiamo ricevuto solamente a settembre 2023, quando stavamo allestendo tutto: dalla sala degustazione al laboratorio. Finalmente nell’aprile 2024 dopo l’istanza di rito alle Dogane per la certificazione, è partita la fabbricazione del primo distillato che è stato l’Acquavite all’Arancia Rossa con una data di varo: il 12 ottobre 2024. Subito dopo, l’azienda ha intrapreso la campagna delle fatidiche vinacce e quindi la Grappa“.

Il passaggio immediato e spontaneo – racconta Romano – è stato richiedere la certificazione per l’IG per ottenere la prima Grappa di Sicilia, non solo sull’Isola ma in Italia. Sia quest’anno che l’anno scorso, abbiamo distillato le vinacce di Nerello Mascalese. Perciò possiamo denominare la nostra creatura Grappa Siciliana IG di Nerello Mascalese. A marzo, abbiamo distillato anche l’altra Acquavite di Arance Rosse e chi l’ha assaggiata è andato in tilt per l’elevato apprezzamento e presagendo anche enormi aspettative da questo prodotto“.

La località di Graniti è famosa per le ciliegie ma, quest’anno, non è stato il periodo azzeccato per questo frutto. Sicuramente nell’acquavite ci saranno pesche, albicocche, susine e fico d’India e poi di nuovo, a settembre, si replicherà la campagna delle vinacce. “Noi quest’anno – aggiunge il titolare Romano – vorremmo utilizzare altri vitigni quali il Frappato, Perricone e Catarratto o il Carricante. La scelta è vasta ma dobbiamo intercettare anche le case vinicole che svolgono un certo tipo di lavoro con il loro vino per far sì di entrare in contatto con un prodotto di qualità“.

La Grappa di Sicilia IG di Suttasanta che è ancora giovane è stata presentata al concorso di Anag (Assaggiatori Nazionali di Grappe e Distillati) “L’alambicco d’Oro” e a giugno si saprà il risultato per cui l’azienda ha grossa apprensione anche per poter riconoscere il voluminoso lavoro applicato in questi anni per la selezione del prodotto.

Romano ha messo tutto sé stesso in questo progetto, condividendo tutto al 50 per cento con il collega Corvaia e persevera con le sue incursioni nello studio degli alimenti: questo è un fremito che ha veicolato dietro dal suo espatrio al contrario dalla Svizzera, dove viveva e vive con la moglie Karin Meier a Pfaeffikon vicino a Zurigo e dove, tutt’oggi, continua ad avere dei forti legami anche professionali. L’agricoltore – investitore – figlio di emigrati siciliani proprio di Graniti, ha cambiato radicalmente la sua esistenza da una formazione classica ad una scientifica, laureandosi in Ingegneria Informatica, con cui si è aperto persino un importante studio con ingaggi redditizi da capogiro e ancora funzionante ma che ha lasciato, fino ad avviare un bar – piadineria (Spaninoteca) con la consorte e, successivamente, una bottega – laboratorio di specialità culinarie italiane e ancora un ristorante. Il richiamo per la Sicilia restava sempre pressante, una terra dove comunque Romano ha mantenuto la casa di famiglia e dove almeno per un mese l’anno, tra dicembre e gennaio, lui e Karin si rintanavano cliccando il tasto di stand by dai loro ritmi esagerati e dalle loro consuetudini di lavoro svizzere. A quel punto, è stata proprio Karin ad introdurre la pulce nell’orecchio: “perché non rimanere in Sicilia tutto l’inverno e ingannare il tempo in un clima meraviglioso, magari iniziando a impiegare le competenze della Svizzera in quel di Graniti”. Così, da un breve esperimento, l’azione fattiva si è concretizzata come per la Distilleria SuttaSanta (questa oltre un quindicennio più tardi): il laboratorio di agroalimentare è stato facilmente trasferito nel 2008 a Graniti, cedendo però la gestione del negozio e del pub a terzi, con cui si è instaurata una sinergia di distribuzione dei propri prodotti targati “Tasting Sicily” (dai paté ai pesti siciliani). Sempre in Svizzera, Romano ha un’azienda di import – export, “Vita Sicula Srl”, che commercializza le sue etichette isolane e che vanno a ruba. Certamente, la quotidianità siciliana è cadenzata più lentamente ma risulta altrettanto vantaggiosa, in mezzo alla campagna e nel “Borgo dei Murales” ed era questo l’obiettivo di pace e appagamento da raggiungere per la coppia Romano. In contemporanea, a fare capolino è la voglia di architettare l’altro sogno che si basa sulla cura dell’alimentazione, del benessere e dello stile di vita tra i campi e il laboratorio. L’imprenditore Salvatore è riuscito a dedicarsi in modo esclusivo all’azienda di conserve per dieci anni di seguito, dopodiché, nel 2018, decide di diversificare e farla amministrare all’amico Enzo Parlavecchio e di inserire nel gruppo anche i suoi leali collaboratori. Questo è stato il cambio di passo che ha preparato il gioco alla schiacciata per la Distilleria SuttaSanta, segno che, a volte, racimolare del tempo per sé stessi può soltanto aderire ai propri desideri non troppo nascosti, come nel caso anche della comparsa della Grappa di Sicilia. Salvatore incarna sempre quel bambino che si arrampicava sullo sgabello nella cucina di casa per arrivare all’altezza dei fornelli e indagare con occhi vispi sulle ricette e sui suggerimenti di sua madre, proposti a tutta la famiglia. Dal momento che lo scorso ottobre, si è subito pensato a buttarsi dentro al progetto, domani ci sarà una meritata inaugurazione con una festa che durerà dalle ore 13 alle 22, nel ventre dell’impianto unicamente su invito, con assaggio di Acquavite e Grappa.

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Mi immergo ed entro in sintonia da Giornalista nelle storie di cibo, vino, birra, beverage, di campi di grano così come di uliveti e di prodotti agroalimentari e poi le racconto con i loro creatori e i loro territori, fornendo la curiosità e il fascino che meritano. E questo lo faccio con la predisposizione della notizia di chi è cronista del settore “bianca” (e di politica) da un ventennio ma anche conduttrice televisiva, di telegiornale e di trasmissioni TV e di rassegne artistico – culturali, enogastronomiche (anche itineranti con interviste, talk-show e promozione turistica). Degusto vino da sommelier ma lo degustavo ancora prima per passione. Organizzo eventi e mi occupo di uffici stampa e pubbliche relazioni in maniera trasversale dal sociale allo spettacolo, dalle grosse segreterie politiche a quelle sindacali, passando persino per lo sport. Sono convinta che ogni giornata bella o brutta debba concludersi con un vino superlativo nel calice adatto (MAI quello sbagliato!) che ti può fare svoltare la nottata. La libertà è anche questo e alla libertà non si rinuncia MAI, soprattutto a quella di esprimere e scrivere qualunque cosa con competenza.

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