Sabato 17 maggio, tra le colline rigogliose del Peloponneso, la Cantina Gofas ha ospitato un evento enologico di grande fascino che ha messo a confronto due grandi vitigni simbolo: il Sangiovese toscano e l’Agiorgitiko greco. In un territorio ricco di storia come Nemea, dove mito e archeologia si fondono con la cultura del vino, si è celebrato un incontro tra tradizioni vinicole profondamente radicate nei rispettivi paesi.
L’iniziativa è il seguito naturale della prima degustazione svoltasi in Toscana alcuni mesi fa presso la Cantina Riecine, voluta da Haris Papandreou, con la partecipazione di giornalisti di Wine Surf e del Master of Wine Gabriele Gorelli. Anche a Nemea, la manifestazione ha confermato l’armonia tra due mondi diversi ma complementari.
Ho avuto il piacere di essere presente all’evento greco, raccontando la magia del Sangiovese a un pubblico di appassionati e professionisti. L’organizzazione, affidata a Nikos di @venikos_gr e a Kostas Touloumtzis, è stata impeccabile: una giornata resa speciale non solo dai vini, ma anche dalla cucina locale e dalle melodie di una band tradizionale che ha accompagnato la degustazione.
La scelta di Nemea come location non è casuale. Questa regione del Peloponneso è celebre non solo per la viticoltura, ma anche per il suo straordinario patrimonio archeologico e mitologico. Nell’antichità, Nemea era uno dei luoghi sacri dedicati a Zeus, con un santuario e uno stadio che ancora oggi testimoniano la grandezza dei Giochi Nemei, celebrazione atletica parallela a quella olimpica. Secondo la mitologia, è qui che Ercole compì una delle sue celebri fatiche, uccidendo il leone di Nemea, creatura invulnerabile, che riuscì a sconfiggere solo con la forza delle proprie mani.
In questo contesto suggestivo, il confronto tra Sangiovese e Agiorgitiko ha offerto un affascinante spaccato delle rispettive culture vinicole. Il Sangiovese è il re indiscusso della Toscana centrale, protagonista di denominazioni celebri come il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. L’Agiorgitiko, invece, è il vitigno principe di Nemea, strettamente legato al suo territorio e alla sua lunga tradizione vitivinicola.
Dal punto di vista agronomico, il Sangiovese si distingue per la maturazione tardiva e la grande sensibilità al microclima e al terreno. Predilige suoli poveri e ben drenati, come quelli delle colline toscane, che contribuiscono alla sua freschezza e complessità aromatica. L’Agiorgitiko matura prima e si adatta bene ai suoli calcarei e al clima secco di Nemea, offrendo vini dalla ricca componente zuccherina e tannica.
Al naso, il Sangiovese propone un bouquet fatto di ciliegie, viole, prugne e spesso note terrose e speziate. In bocca, colpisce per la sua acidità vibrante e per i tannini decisi, che ne garantiscono la longevità. L’Agiorgitiko, al contrario, esprime profumi avvolgenti di frutti rossi maturi, spezie dolci e cioccolato. Il gusto è più morbido e rotondo, con tannini setosi e acidità più contenuta, qualità che lo rendono piacevole anche da giovane.
Anche gli stili produttivi rivelano approcci differenti: il Sangiovese può essere vinificato sia in acciaio per versioni più fresche, sia in legno per dare struttura e complessità. Anche per l’Agiorgitiko si stanno affermando tecniche più moderne, accanto a metodi tradizionali: molte cantine sperimentano l’uso di barrique o anfore, soprattutto per le versioni riserva.
Questi i vini toscani in degustazione:
- Chianti Classico: 2019 Castell’in Villa, 2017 Riserva Castell’in Villa, 2023 Tregole, 2021 Vigna Doghessa Nittardi, 2021 Riserva Gagliole, 2020 Gran Selezione Riecine, 2018 Gran Selezione Tenuta Cappellina, 2021 Gran Selezione Le Bolle Castello di Vicchiomaggio, 2021 Gran Selezione Castello di Fonterutoli.
- Rosso di Montalcino: 2022 La Serena, 2022 Baricci, 2022 Cupano.
- Brunello di Montalcino: 2020 Castello Tricerchi, 2019 Baricci, 2019 La Serena.
- IGT Toscana: 2019 Montevertine.
A confronto, una selezione significativa di Agiorgitiko:
PDO Nemea:
- Tronos 2024 Cantina Athanasiou (acciaio)
- Ypsilon 2024 Cantina Papagiannokopoulos (acciaio)
- Sellas Nemea 2023 Cantina Sellas – antichi vigneti Kleones (8 mesi legno)
- Nemea 2023 Cantina Acra (40% grappoli interi, 12 mesi legno)
- Ammos Terra Leone 2022 Cantina Palivou (barrique e anfore, 8 mesi bottiglia)
- Nemea 2021 Cantina Spiropoulos ( vino biologico)
- Nemea 2021 Cantina Opsimos (12 mesi legno)
- Monopati 2020 Cantina Aivalis (vigna 50 anni, 16 mesi legno)
- Lakkes 2020 Cantina Anastasiou (14 mesi legno)
- Palaia Klimata 2020 Cantina Papaioannou (18 mesi legno, vigna 40+ anni)
- Teogonia 2019 Cantina Pirgaki (10-12 mesi legno)
- Apokalypsis 2021 Cantina Barafakas (12-15 mesi legno, 2 anni bottiglia)
- Nemea 2017 Estate Raptis (18 mesi legno, 6 mesi bottiglia)
- Vasilio 2014 Cantina Gofas ( 36 mesi barrique, 12 mesi bottiglia)
- Ktima Gaias 2013 Cantina Gaia(12 mesi affinamento)
PGI Peloponneso:
- Lion 2020 Cantina Giannikos (acciaio e 12 mesi legno)
Una selezione ampia e rappresentativa che ha suscitato entusiasmo e curiosità tra i presenti, dimostrando come il vino sia, ancora una volta, un ponte tra culture, territori e persone.
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