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La Sala del Torriano – lo stile dei vini della zona nord del Chianti Classico

Abbiamo partecipato ad una cena degustazione presso l’Osteria Fernanda di Roma, organizzata dal Gambero Rosso, presente con Giuseppe Carrus, con i vini dell’azienda toscana La Sala del Torriano, rappresentata da Lorenzo e Ovidio Mugnaini, rispettivamente direttore commerciale ed enologo della cantina, con la partecipazione anche Roberta Perna, la cui agenzia si occupa della comunicazione aziendale.
La Sala del Torriano si trova nella zona più a nord del blasonato territorio del Chianti Classico, a San Casciano Val di Pesa, a pochi chilometri da Firenze. È con piacere ed interesse che andiamo quindi a descrivervi le caratteristiche di questa azienda e dei suoi vini che abbiamo avuto il piacere di degustare.

La Sala del Torriano è una proprietà costituita da due corpi aziendali distinti ma vicini, a 5 km d distanza l’uno dall’altro. Sono l’azienda agricola “Il Torriano”” e la cantina “La Sala”. Questa dualità deriva dal passato, quando, fino al 2014, erano due aziende diverse con una diversa storia vinicola.



L’azienda agricola Il Torriano si trova nella zona di Montefiridolfi, ha terreni situati tra i 250 ed i 350 metri di altezza ed esposizione a sud, con suoli a composizione mista Macigno del Chianti, Galestro e Alberese. Esiste un atto notarile del 1217 che testimonia come già all’epoca era in essere una attività agricola in quest’area, denominata del “Torniano”.

Francesco Rossi Ferrini, proprietario de La Sala del Torriano


Il Torriano è l’azienda storica della famiglia Rossi Ferrini; negli anni ‘30 Pietro Cateni, nonno materno dell’attuale proprietario Francesco Rossi Ferrini, acquistò la tenuta del Torriano, per coltivare 40 ettari di vigneti (Sangiovese e Merlot) e uliveti. Poi, dopo vari cambi di gestione e di proprietà, nel 2011 Francesco Rossi Ferrini ha assunto la guida dell’azienda, che oggi è anche un agriturismo.



La cantina La Sala si trova in località Sorripa, con terreni situati tra i 150 ed i 220 metri di quota con suoli a tessitura più sciolta ed a prevalenza calcarea (in particolare di Alberese). La cantina La Sala ha terreni che si estendono nelle proprietà che sin dal 1260, con il nome di Grande Terra Murata, facevano parte dei possedimenti della nobile famiglia dei Giandonati; all’inizio del XV secolo i terreni passarono alla famiglia Acciaiuoli, nel 1534 al granduca Alessandro de’ Medici ed infine alla famiglia Corsini. Dal 1981 al 2014 l’Azienda è appartenuta a Laura Baronti che insieme all’enologa Gabriella Tani, negli anni tra il 1990 ed inizio 2000, ha contribuito a far divenire La Sala un’azienda di eccellenza del Chianti Classico.

Lorenzo (a sinistra) e Ovidio Mugnaini, rispettivamente direttore Commerciale ed enologo de La Sala del Torriano


Nel 2014 Francesco Rossi Ferrini acquista l’azienda La Sala, concludendo un progetto agronomico importante, partito nel 1941, con la proprietà de Il Torriano. Oggi l’azienda La Sala del Torriano ha un’estensione di circa 75 ettari, dei quali 34 sono vitati (di cui 28 ricadono nella denominazione Chianti Classico). Circa l’80% dei vigneti è coltivato a Sangiovese mentre il restante 20% con Merlot, Cabernet Sauvignon e altre uve autoctone, tra cui in particolare il Pugnitello, vinificato in purezza ed affinato in anfora. Subito dopo l’acquisto de La Sala, Francesco Rossi Ferrini ha intrapreso un lavoro importante di ammodernamento in cantina ed in vigna, convertendo l’azienda all’agricoltura biologica. Gli obiettivi finali sono la sostenibilità e il raggiungimento della qualità dei prodotti, nel rispetto dei terreni e della biodiversità naturale. La parte enologica è curata da Ovidio Mugnaini (Premio Gambelli  2024 al miglior enologo under 40) con la consulenza di Stefano Di Biasi. Lorenzo Mugnaini cura la parte commerciale e di marketing. Le bottiglie prodotte annualmente sono circa 50.000. La proprietà comprende anche 3000 piante di ulivi, con le quali si produce un Olio Extravergine di Oliva Chianti Classico Dop biologico.

I Vini de La Sala del Torriano


I vini de La Sala del Torriano sono frutto di una severa selezione dei migliori vigneti della proprietà. Inoltre, la differente composizione e altimetria dei terreni comporta che i vini che si ottengono dai vigneti de La Sala abbiano caratteristiche di grande mineralità e freschezza, mentre i vini che si producono nei vigneti del Torriano siano molto strutturati e dai colori più intensi.
Di seguito le nostre impressioni gustative.


Toscana Rosso IGT “5 filari” 2021
Uvaggio 100% Pugnitello, alcol 13,5%. Affina almeno 12 mesi in due anfore di terracotta e circa 6 mesi in bottiglia. Il 2021 è una delle prime uscite di questo vino, frutto della voglia di sperimentazione dei fratelli Mugnaini, che hanno così anche valorizzato una varietà rara, tipica toscana, il Pugnitello. Sentori intensi di frutta scura, sottobosco, radici, con note ematiche. In bocca si rivela fresco, scorrevole, saporito, con un tannino presente ma levigato che gli dona una grande bevibilità.


Chianti Classico DOCG 2021
Dai vigneti della tenuta La Sala. Uvaggio 95% Sangiovese e 5% Merlot, alcol 14%. Affinamento 14 mesi, 50% in botte grande e 50% in acciaio, più 6-12 mesi di bottiglia. All’olfatto profumi di frutti rossi (marasca, prugna), floreali (viole), di sottobosco, con sfumature carnose e di spezie scure. Al gusto mostra aromi amaricanti di china, rabarbaro e pepe nero; i tannini discreti si sposano con una fresca acidità, tipica del Sangiovese giovane.


Chianti Classico DOCG Riserva 2020
Da vigneti della tenuta La Sala. Uvaggio 90% Sangiovese e 10% Cabernet Sauvignon, alcol 14%. L’affinamento, per circa 18 mesi, avviene in botte grande, più 12 mesi di bottiglia. Vasta varietà di profumi: balsamici (menta), di tabacco, pepe nero, bacche nere, more e prugne, con note floreali (viola). Il sorso è compatto, energico e succoso. Il tannino preciso, in equilibrio con l’acidità. Il finale con ricordi di frutta e spezie scure gli conferisce una inconfondibile impronta territoriale.


Chianti Classico DOCG Gran selezione “Il Torriano” 2020
100% Sangiovese (uve selezionate da un unico vigneto della tenuta Il Torriano), alcol 14%. L’affinamento avviene per almeno 30 mesi in una singola botte di rovere francese non tostata da 38 ettolitri, più 6-12 mesi di bottiglia. Al naso emergono sentori di fiori (viola mammola, iris), frutti rossi, chiodi di garofano, sottobosco e nuance di grafite. In bocca è succoso, pieno ed elegante, con ricordi di frutti di bosco e ciliegie; i tannini sono fini e setosi, la chiusura sapida e speziata. Vino di una raffinata cifra stilistica.



Toscana IGT “Campo all’Albero” 2020
Dai vigneti della tenuta La Sala. Uvaggio Merlot 70% e Cabernet Sauvignon 30%, alcol 14,5%. Uno dei primi vini toscani realizzati con uvaggi internazionali, i cosiddetti Supertuscan; la prima annata imbottigliata è del 1982. L’affinamento avviene per 18 mesi in barrique, più 6-12 mesi di bottiglia. Profumi di erbe amare, menta, di frutti scuri (mirtilli, ribes nero, amarene), con note ematiche e di cuoio. Nel palato scorre denso e piacevole, acidità e tannino sono garbati ed equilibrati, ha ricordi di rabarbaro e spezie dolci. Il finale è gradevole e suadente.

Il menu ideato per l’occasione dallo chef di Osteria Fernanda, Davide Del Duca, ha previsto i seguenti abbinamenti con i vini de La Sala del Torriano:



La Sala del Torriano
Via Sorripa 34
50026 San Casciano Val di Pesa (FI) – Italia
Tel. +39 055 82.40.013
E-mail: info@lasala.it

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Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

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